Sonorità 'barocco-jazz' sconosciute forse ai più ma che hanno certamente incantato il pubblico. Mercoledì 31 luglio al Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent è andato in scena il terzo concerto della rassegna 'We Want Jazz', con la formazione Trio Sonata.
Alcuni tra gli artisti più interessanti nel panorama jazzistico valdostano, italiano ed estero hanno dato il via nel mese di maggio a 'We Want Jazz'; sei appuntamenti dedicati alla musica jazz da maggio a dicembre 2024, curati dal consulente artistico e pianista jazz Beppe Barbera e organizzati dal team dell'Ufficio marketing del Casino de la Vallée e dallo staff del Grand Hotel Billia.
Il Trio Sonata è composto da Carlo Nicita al flauto e albisifono, Eloisa Manera al violino e Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso.
La formazione si è esibita con l'album ‘Blue Baroque’, pubblicato nell’aprile 2022. Un progetto che ripercorre il viaggio fra la musica antica e il jazz contemporaneo, rielaborando alcuni temi di brani di musica barocca e alcuni brani originali. Una formazione che rievoca il suono della musica da camera settecentesca, ma che si proietta verso il futuro. Danze e canzoni, ritmi e spunti melodici che si sviluppano e dialogano attraverso l'utilizzo del contrappunto improvvisato e non solo.
“Improvvisazione jazzistica e musica europea antica (o forse andrebbe chiamata 'preclassica'): un incontro che fa sempre levare qualche sopracciglio, e a ragion veduta. Molte volte, nel corso della storia del jazz, anche esecutori di rilievo si sono accostati con leggerezza alla grande tradizione accademica, nella convinzione che un’aria celebre potesse essere trattata secondo le stesse logiche che valgono per una canzone di Broadway, o nella facile presunzione che l’impulso ritmico di certi autori rispondesse alle stesse logiche dello swing afroamericano. Ci sono, naturalmente, le luminose eccezioni: il Bach di John Lewis e quello di Uri Caine (ma anche il magico Concerto per due violini ricreato da Stéphane Grappelly e Eddie South, auspice il basso continuo di Django Reinhardt), oppure lo Scarlatti di Enrico Pieranunzi. Epperò di eccezioni si tratta. Allora fra le belle eccezioni bisogna aggiungere l’avventura sonora del Trio Sonata, che attraversa cinque secoli di invenzioni musicali europee con l’atteggiamento dei jazzisti autentici. Ciò significa che non viene necessariamente rispettata la struttura tema / improvvisazioni sulle armonie / ritorno al tema, una formula che soltanto i distratti possono ritenere 'il' modo di fare jazz. Carlo, Eloisa e Tito si ispirano alle melodie e ai territori armonici dei brani da cui prendono il via, ma anche alla loro organizzazione formale profonda, per smontarne e ricostruirne lo spirito; evocando così con l’inventiva dei timbri strumentali il tessuto connettivo fra Europa e Nordamerica. Sanno farlo senza trascurare la ricchezza culturale di partenza, ma aggiungendovi nuovi significati espressivi. Nelle loro articolate esecuzioni ci permettono cioè di percepire in filigrana quanto la musica ha esplorato nel frattempo, dimostrando che l’uso della storia è sempre una riflessione sul presente (Claudio Sessa, storico, musicologo, giornalista, scrittore ed ex direttore della rivista Musica Jazz.)".
In occasione degli appuntamenti di We Want Jazz è possibile degustare un aperitivo a tema a un prezzo promozionale di 10 euro. Per la serata del 31 luglio è stato proposto l'originale cocktail ‘Blue Baroque’ a base di brandy e sapori mediterranei, molto apprezzato dagli spettatori del concerto che, bicchiere in mano accompagnato da qualche 'gourmandise', hanno potuto continuare a confrontarsi sull'originalità del Trio Sonata.
Il prossimo appuntamento della rassegna We Want Jazz è previsto per mercoledì 18 settembre. In scena la formazione ‘Beppe Barbera Quartet’ composto da Beppe Barbera, compositore e arrangiatore musicale al pianoforte, Gianni Virone al sax tenore e soprano, Matteo Ravizza al contrabbasso e Mattia Barbieri alla batteria.