Cronaca - 16 agosto 2024, 15:55

Violenze a Torino, Biella, Ivrea; s'incendia il Piemonte penitenziario

Un agente della Polpen ferito durante i disordini a Torino

Un agente della Polpen ferito durante i disordini a Torino

Ferragosto di caos e fuoco nelle carceri piemontesi, con i gravi episodi accaduti nelle Case circondariali di Torino ('Lorusso e Cotugno) e Biella, dove detenuti hanno tentato una rivolta, hanno aggredito agenti, hanno dato fuoco alle celle.

Ed è di queste ore l’ennesima denuncia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria-Sappe su quanto avvenuto a Ivrea.

Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sappe, informa infatti che “nella Casa Circondariale di Ivrea un detenuto di origini tunisine ha chiesto al personale di Polizia Penitenziaria di potersi recare in altra sezione detentiva per parlare con un suo connazionale. Non essendo il carcere un albergo, il poliziotto ha ovviamente risposto negativamente alla richiesta e ciò è bastato a scatenare le ire e la furia del detenuto che ha aggredito verbalmente gli agenti presenti per poi scagliarglisi contro fisicamente. Addirittura, il detenuto ha sollevato una scrivania e spingendola con forza contro gli agenti ha procurato a uno di loro una lesione al piede. Immediatamente è stato dato l’allarme e l’intervenuto di ulteriore personale di supporto ha posto fine all’aggressione”. 

"Speriamo davvero che i timidi interventi avviati dal Governo siano l’inizio di un cambio di rotta  -  auspica Santilli - perché non si può più andare avanti così, con aggressioni e danneggiamenti all’ordine del giorno e con i detenuti che pensano davvero di poter fare ciò che vogliono”.

E’ una furia il segretario generale del Sappe, Donato Capece: “E’ gravissimo quanto avvenuto: i poliziotti devono rischiare la vita non solo per la follia di alcuni detenuti fuori di testa che danno fuoco a mobilio ed arredi o aggrediscono agenti a ogni piè sospinto ma anche per le colpe di un' Amministrazione che trascura la sicurezza delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria”.

“A questo - prosegue Santilli - hanno portato questi anni di ipergarantismo nelle carceri, dove ai detenuti è stato praticamente permesso di auto gestirsi con provvedimenti scellerati ‘a pioggia’ come la vigilanza dinamica e il regime aperto, con detenuti fuori dalle celle pressoché tutto il giorno a non fare nulla nei corridoi delle Sezioni".

E queste per il Sappe "sono anche le conseguenze di una politica penitenziaria che invece di punire, sia sotto il profilo disciplinare che penale, i detenuti violenti, non assume severi provvedimenti. Le idee e i progetti dell’Amministrazione Penitenziaria, in questa direzione, si confermano ogni giorno di più fallimentari e sbagliati”. 

Gerardo Romano, vicesegretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp ricorda che “le aggressioni sono 40 dall’inizio del 2024 e gli agenti feriti 50. Come abbiamo più volte detto, e non ci stancheremo mai di continuare a farlo, il carcere di Torino attualmente è in assoluta anarchia e autogestione, comandano e spadroneggiano i delinquenti che si sono appropriati del territorio della legalità dello Stato".

"Pleonastico rammentare - dichiara il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci - che la situazione del carcere di Torino è  definita dal personale vomitevole oltre che inquietante e talmente pericolosa da costringerci nuovamente e per l’ennesima volta a chiedere al Prefetto di Torino di disporre l'impiego immediato di altre Forze quali l'Esercito,  perché giunti al limite estremo l'ordine e la sicurezza interne e si temono possibili conseguenze anche per la cittadinanza".

L'Osapp rinnova l’invito al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di disporre "una immediata ispezione assumendo seri, urgenti e concreti provvedimenti nei confronti dei responsabili di questo immane disastro (...) La situazione è pericolosa per tutti e confidiamo in un intervento urgentissimo prima che accada l'irreparabile".

 

pa.ga.

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