Eventi e appuntamenti | 29 agosto 2024, 09:45

Combin en Musique: più che positivo il bilancio dell'edizione 2024

Chiude nel segno del successo la settima edizione del Festival ai piedi del Grand Combin con il pubblico più numeroso di sempre

Combin en Musique: più che positivo il bilancio dell'edizione 2024

Dodici concerti da luglio ad agosto: la settima edizione di Combin en Musique si chiude nel segno del successo per gli ottimi risultati di pubblico raggiunti nel corso degli appuntamenti che hanno costellato il programma da luglio ad agosto nei comuni di Doues, Ollomont, Oyace e Valpelline.

"Quella del 2024 è l’edizione che finora ha avuto il maggior successo di pubblico – sono le parole positive del direttore artistico di Combin en Musique Federico Bagnasco – tanti concerti hanno visto il sold out, e anche per gli eventi con prenotazione abbiamo registrato il tutto esaurito, anche con 140-150 persone, per esempio per il Candle light concert 'La Profondità del Buio' del Baritone Sax Quartet. Abbiamo risentito poco del meteo, al contrario del 2023, e anche laddove ha piovuto, siamo riusciti a fare il concerto sotto l’ombrello".  

Combin en Musique 2024 ha aperto l’edizione con il jazz internazionale di Louis Sclavis e sempre in chiave jazz ha proseguito con Giovanni Falzone. Il programma ha abbracciato tanti generi, tra cui la musica tradizionale di Roberto Bongianino e Maurizio Verna, ma anche il progetto dedicato alla musica sacra 'Echi di liturgie' con i Cantori di Ars Antiqua e la direzione di Guido Milanese.   

"Questo progetto, che partiva da una serie di pubblicazioni locali del professore Leo Sandro Di Tommaso realizzato a partire dai manoscritti degli archivi storici delle parrocchie di Valpelline e Oyace, ha avuto un ottimo riscontro – spiega Bagnasco - una parte delle musiche contenute nelle pubblicazioni finirà in un archivio mondiale, e poi uscirà un articolo su rivista specialistica a cura del prof Di Tommaso. La combinazione a cui il festival ha dato vita sta originando dei bei frutti, ne siamo molto felici".

Tante sono state poi le produzioni originali e le sperimentazioni che da sempre caratterizzano Combin en Musique, come la 'Invenzione a due voci in altopiano' con Cesare Fornasiero e Simone Garino, ma anche il concerto nelle miniere di rame di Ollomont 'Into the Earth', con Matteo Cigna, Manuel Pramotton e giovani artisti della residenza artistica Jeune Création 2024, e ancora il concerto itinerante 'Jeunes musiciens en tour' lungo il Tour d’Oyace con gli artisti del Conservatoire de la Vallée d’Aoste.  

La novità dell’edizione è stato il progetto 'ArCombin - Sentieri musicali ad arco solo', che ha coinvolto quattro fra le migliori strumentiste italiane per gli strumenti ad arco, nate tra il 1997 e il 2002, eccellenze che hanno ottenuti diversi riconoscimenti a livello internazionale. Il progetto, vincitore del bando SIAE Per Chi Crea 2023 ha accompagnato il pubblico in un’esplorazione virtuosistica di ciascuno strumento ad arco grazie a dei recital in solo nelle parrocchie dei comuni coinvolti con Clarissa Bevilacqua per il violino, Caterina Isaia, per il violoncello, Eleonora De Poi, per la viola e Alessandra Avico, per il contrabbasso.

"Per questi appuntamenti si è mosso un pubblico nuovo, proveniente da fuori - è il bilancio del direttore artistico – un altro bel riscontro è legato alle composizioni appositamente commissionate da Combin en Musique per ciascuna serata di ArCombin. Alcune delle musiciste hanno confermato che i pezzi entreranno a far parte del loro repertorio perché sono piaciuti, e quindi avranno una vita anche oltre il Festival che ha innescato questa 'combinazione' nuova. La consegna per le composizioni, in sinergia con le combinazioni care al festival, era di ispirarsi al territorio. Il brano di Sara Caneva, associato a Clarissa Bevilacqua ha preso come riferimento una passeggiata in mezzo alla natura ripescando suoni e ritmi legati a un itinerario in mezzo al bosco. Il brano di Cosimo Carovani per Caterina Isaia partiva dall’idea della montagna tra sacro e natura fusi insieme. Il pezzo di Lamberto Curtoni per Eleonora De Poi, che ha coinvolto anche il pubblico, partiva da due canzoni popolari di origine valdostana, e quello di Alessio Manega per Alessandra Avico era infine dedicato al larice, la pianta principale della valle. Insieme, hanno regalato un racconto molto particolare dei luoghi dove da sempre si svolge il Festival".

info CeM; red.laprimalinea.it