Cronaca | 31 agosto 2024, 22:12

Tornano scritte oscene e sessiste su auto dei coscritti; indignazione ma c'è chi minimizza: 'tradizione goliardica'

Tornano scritte oscene e sessiste su auto dei coscritti; indignazione ma c'è chi minimizza: 'tradizione goliardica'

Dieci mesi fa erano intervenuti (su richiesta della consigliera regionale di PCP Chiara Minelli) gli agenti della Questura di Aosta, ordinando agli occupanti di un'auto di coscritti di un comune della Plaine di rimuovere dalla carrozzeria le scritte 'T...a' e 'Ti monto che ti smonto' perché ritenute ingiuriose e aggressive nei confronti delle donne.

I ragazzi avevano obbedito ma gli agenti avevano avuto la netta impressione che di fronte alla perentoria richiesta fossero rimasti basìti, praticamente inconsapevoli della gravità del loro comportamento. Forse i poliziotti si erano sbagliati, circa la mancata percezione dell'offensività di quelle parole da parte di quei neomaggiorenni - che erano state oggetto nei giorni seguenti di un acceso dibattito in Consiglio Valle - ma oggi quelle stesse identiche scritte e altre inequivocabilmente simili sono comparse nuovamente sulle vetture di altri coscritti valdostani in festa per il raggiungimento della maggiore età.

Qualcuno (donne e ragazze, ma anche uomini di età diverse) sui social ha commentato esprimendo indignazione ma c'è anche chi reputa le esternazioni 'estreme' dei coscritti mere 'goliardate' tipiche delle feste per il raggiungimento dei 18 anni. Tra questi il consigliere regionale Andrea Manfrin (Lega VdA) che sulla sua pagina Facebook scrive: "Con enorme soddisfazione la scritta che aveva sollevato così tanto scalpore tra le femministe nostrane ('Ti monto che ti smonto' ndr) al punto da denunciarle alla Questura, fa ancora bella mostra sull’auto dei coscritti, oggi a Saint Oyen. Una piccola grande soddisfazione ed una grande vittoria contro l’ideologia woke. Viva i coscritti!".

Insomma, quello che alla collega Minelli era parsa cultura che di certo non è di contrasto alla violenza sulle donne, per Manfrin va ridotto a una mera 'banfata' da diciottenni in festa, senza particolare importanza e anzi facente parte del repertorio o meglio del frasario tradizionale dei 'cuscrit' valdostani.

Insensibilità verso il problema della violenza di genere? Ma no, anzi: lo stesso consigliere leghista solo pochi giorni fa aveva commentato con ben altra preoccupazione l'arresto di un cittadino extracomunitario accusato di tentata violenza sessuale: "Una notizia mostruosa che fa accapponare la pelle". Vero, verissimo. Ed è proprio perché la violenza carnale e di genere che fa accapponare la pelle nasce dall'assenza di rispetto ed empatia verso l'altro sesso, che è forse bene condannare senza nessuna giustificazione qualunque volgarità, insulto o peggio ancora minaccia, per quanto 'finta' o 'goliardica' possa essere, espressa nei confronti delle donne in un modo così provocatorio come può esserlo una scritta a caratteri cubitali sulla carrozzeria di un'auto.

pa.ga.