Politica | 07 settembre 2024, 14:57

Presidente Mattarella ad Aosta, 'mai stranieri in casa propria, nonostante siano diverse lingua, cultura e religione'

Presidente Mattarella ad Aosta, 'mai stranieri in casa propria, nonostante siano diverse lingua, cultura e religione'

Le celebrazioni dell’evento a cui ha preso parte oggi ad Aosta il Capo dello Stato sono state articolate in due momenti: il Presidente Sergio Mattarella, seduto accanto al senatore Franco Manes,  ha salutato i rappresentanti delle istituzioni al Teatro Splendor di Aosta, dove ha assistito all'esibizione del Coro di Verrès diretto dall'ex senatore valdostano Albert Lanièce e a una rappresentazione teatrale messa in scena dal gruppo teatrale Le Digourdì e dedicata ai personaggi che hanno caratterizzato la storia dell’autonomia valdostana.

Allo Splendor sono intervenuti per un indirizzo di saluto il sindaco di Aosta, Gianni Nuti e il Presidente della Giunta, Renzo Testolin che aveva prima accolto il Presidente Mattarella al suo arrivo all’aeroporto Corrado Gex di Saint-Cristophe.Come ha sottolineato il Presidente della Regione Renzo Testolin nel suo intervento al Teatro Splendor, la presenza del Presidente della Repubblica è stata per la comunità valdostana un’autorevole occasione per riannodare i fili della sua plurisecolare storia caratterizzata da identità e specificità culturali, linguistiche e politico-istituzionali, inserendo il recupero della memoria in una riflessione più ampia sulle prospettive dell’autonomia.

“Le celebrazioni dell’Ottantesimo vedono dunque oggi, Signor Presidente, la sua presenza in Valle d’Aosta in una data carica di significato – ha detto il Presidente Testolin -. Come ricordato, il 7 settembre del 1945 veniva, infatti, promulgato il decreto legislativo luogotenenziale n. 545. Fu con questo atto normativo che la Valle d’Aosta venne costituita come circoscrizione autonoma con un ordinamento amministrativo speciale, “entro l’unità politica dello Stato italiano, sulla base dell’eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini italiani e che ispirano la vita della Nazione”.

Questo riconoscimento di originalità della nostra Valle riemerge sicuramente con forza da due elementi. Il primo è la consapevolezza della propria storia, una consapevolezza che, a valle della pesante parentesi di soffocamento e annichilimento sociale attuato dal regime fascista, ha saputo far riemergere lo spirito e l’essenza di un popolo da sempre ancorato al suo territorio, alla propria cultura, alle proprie lingue e alla sua capacità di accogliere e di integrare chi nel tempo ha deciso di fare delle Valle d’Aosta la sua nuova casa, cercando di inserirsi in un contesto originale e plurilingue caratterizzato da un profondo senso identitario”.

A seguire l’intervento del Presidente della Repubblica che ha detto: È la storia a parlare: la Valle è sempre stata un elemento costitutivo del divenire d’Italia: Era stata impegnata nelle lotte per il Risorgimento e nella Prima guerra mondiale. Una esperienza unica nei territori e nelle popolazioni di frontiera.
La Valle ha saputo interpretate appieno i valori della gente di montagna, essendone, a un tempo, depositaria e crocevia di incontri e scambi, come ha ricordato il presidente Testolin.
Orgogliosa custode della propria autonomia seppe farsi ascoltare nel pieno della lotta, sino ad ottenere dal Governo Bonomi l’impegno - solennemente annunciato il 16 dicembre 1944 dal Presidente del Consiglio in un messaggio -, la garanzia, dell’autonomia amministrativa e culturale, assieme alla espressione dell’elogio rivolto “ai Patrioti e a tutta la fedele popolazione della Val d’Aosta, per la lotta, intelligente, aspra, tenace e continua che, a prezzo di enormi sacrifici, conducono in difesa della libertà e dell’unità della Patria”. Il Presidente ha ricordato che "non si è mai stranieri in casa propria, quale che sia la propria lingua, cultura, religione" e  ha concluso: Alla lezione di libertà, di patriottismo, di laboriosità, delle genti valdostane, a ottant’anni dall’avvio del cantiere dell’autonomia e alla vigilia degli ottant’anni della Liberazione, la Repubblica rende oggi omaggio".

Poi, nell’area antistante la nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta, di recente denominata Jardin de l’Autonomie, il Presidente della Repubblica ha incontrato i tanti cittadini che hanno voluto rendere omaggio con la loro presenza al Capo dello Stato, prima di fare ingresso nell’ateneo, dove ha assistito alla lectio magistralis del professor Eric Carpano, alla presenza del Presidente della Regione Renzo Testolin, della Giunta regionale, del Presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin, del Presidente del Celva, Alex Micheletto, della Rettrice Manuela Ceretta, del progettista della nuova sede universitaria Mario Cucinella, del corpo docente, del personale tecnico amministrativo e di un gruppo di studenti dell’ateneo valdostano.

red.laprimalinea.it