Cronaca | 13 settembre 2024, 16:28

Aosta, condannata Giunta Centoz per la 'propaganda con fondi comunali'

Aosta, condannata Giunta Centoz per la 'propaganda con fondi comunali'

Per il pagamento di propaganda ritenuta 'politica' con denaro pubblico, la sezione giurisdizionale valdostana della Corte dei conti ha condannato a un risarcimento complessivo di poco meno di 15 mila euro, per danno erariale, nove componenti della passata giunta comunale di Aosta, compreso l'allora sindaco Fulvio Centoz (foto sotto), e due dirigenti. A Fulvio Centoz la magistratura contabile chiede 2.692,45 euro; alla sua vice Antonella Marcoz 2.010; condannati poi gli ex assessori comunali Delio Donzel (2.010), Luca Girasole (2.010), Carlo Marzi (1.900), Andrea Edoardo Paron (1.900), Cristina Galassi (110), Antonino Malacrinò (110), Jeannette Migliorin (110) e le dirigenti comunali Annamaria Tambini (1.580) e Valeria Zardo (540). 

I giudici (Roberto Rizzi relatore, Maria Riolo presidente, Diego Maria Poggi componente) hanno ritenuto che le spese sostenute dall'amministrazione comunale per confezionare (14.017,80 euro) e stampare (954,65) la relazione di fine mandato, diffusa nel febbraio 2020, costituiscono un danno erariale.   

Al contrario di quanto sostenuto dai membri dell'allora giunta, il documento, preparato dalla ditta Acta consulting spa di Torino, - si legge in sentenza - non era un obbligo per gli enti locali delle regioni a Statuto speciale. Tuttavia, dato che la giunta comunale di Aosta aveva voluto realizzarlo, era tenuta a rispettare la normativa in materia. Per la procura regionale della Corte dei conti il documento "riportava contenuti all'evidenza propagandistici".   

La relazione, scrivono i giudici, "non rispondeva, sotto il profilo contenutistico, né nella versione estesa né in quella semplificata, alle prescrizioni", offrendo "una rappresentazione non oggettiva ed impersonale delle attività della giunta comunale, con una suggestiva ostensione, corroborata da numerose fotografie di membri apicali dell'amministrazione, dei successi dell'azione perseguita dall'amministrazione comunale, decisamente priva del carattere dell'impersonalità e dell'oggettività".    

Inoltre la relazione di fine mandato “non è stata redatta, nel segmento temporale appropriato, né dal responsabile del servizio finanziario né dal segretario generale dell’ente, ma da un soggetto esterno, con conseguenti oneri a carico del Comune. Infine, sempre secondo i giudici contabili di primo grado, “non ha ottenuto la certificazione dall’organo di revisione dell’ente locale” e “non è stata sottoposta al vaglio della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, quale ulteriore garanzia di genuinità delle informazioni divulgate”.

Nella propria difesa, ex amministratori e dirigenti hanno, tra l’altro, sostenuto l’assenza di colpa grave, negato che il documento avesse un contenuto inappropriato e ricordato che “nessuno dei componenti la giunta comunale di Aosta dell’epoca si era, poi, presentato alle elezioni”. 

Sono state ritenute illegittime le due delibere di giunta comunale - una di affidamento dell’incarico per preparare il documento, l’altra che ha poi dato il via alla stampa in una tipografia esterna di 100 copie della versione integrale e 500 di quella sintetica.

red.laprimalinea.it