Lo Zelo di Anubi | 19 settembre 2024, 10:15

Devo davvero lavare il mio gatto?

Il dubbio amletico di chi ha un micio in casa; ce lo spiega il Med. Vet. Luca Redaelli-BluVet

Devo davvero lavare il mio gatto?

I gatti e l’igiene personale

I gatti, si sa, sono animali puliti. Passano ore al giorno a leccarsi, pulirsi, pettinarsi il pelo.

Hanno una lingua con una conformazione particolare: delle spicole a uncino, sulla sua superficie fanno letteralmente da cardatore, riuscendo ad agganciare il pelo morto (insieme a sporcizia, eventuali corpi estranei e a tutto ciò che il pelo può raccogliere) e strapparlo.
Il gesto successivo è quello di ingoiarlo e quindi doverlo digerire ed espellere.

Ecco perché vedi il tuo gatto, quando è sano e sta bene, sempre pulito, pettinato e impeccabile nel portamento.
Ecco perché, quando lo vedi trasandato, arruffato nell’aspetto e sporco, ti accorgi subito che qualcosa non va.

Fatte queste premesse, appare logico chiedersi se sia vero che il gatto non abbia proprio bisogno di nessun tipo di trattamento!
Se passa tanto tempo a pulirsi, forse è il caso di aiutarlo e rendergli la vita più semplice, non trovi?

L’importante è farlo rispettando la sua natura.

Quali gatti dovrebbero essere aiutati nella pulizia?

Tutti i gatti dovrebbero poter essere gestiti, in particolare quelli:

  • con pelo lungo – durante la muta in particolare
  • che escono – anche solo in giardino, parassiti, parti vegetali possono essere nel pelo e verrebbero ingeriti
  • che dormono a stretto contatto con noi o i nostri bambini – anche l’igiene della casa e della persona ne trae vantaggio
  • animali anziani – che non riescono più a pulirsi in autonomia
  • animali che sono entrati in contatto con sostanze tossiche – che non possono leccarsi (e non si deve consentire loro di farlo)
  • animali che hanno subito un intervento chirurgico – ai quali è applicato un collare Elisabetta e quindi non possono pulirsi

C’è però da considerare la psicologia del felino: schizzinoso per natura, odia gli odori e i profumi soprattutto se non sono i suoi.

Ecco perché, è difficile lavare un gatto e non farlo diventare matto per il desiderio di togliersi l’odore di shampoo, inoltre, cercherà disperatamente di riavere il suo odore, quello che lui riconosce come proprio e familiare.

Come pulire il gatto in modo efficace e rispettoso per lui?

La spazzolatura del gatto, frequente, fatta fin da piccolo, abituandolo come fosse una coccola è l’azione più corretta e rispettosa che si possa fare.

Devo proprio lavare il gatto?

La risposta è no, a meno che non sia stato abituato da piccolissimo, come fatto naturale e gioioso.
Invece, sarà utilissimo e assolutamente consigliato abituarlo a essere spazzolato e pettinato di frequente.
In particolare la spazzolatura potrà essere fatta:

  • durante tutto il periodo della muta – per evitare la formazione di boli di pelo che possono andare a intasare l’intestino irritandolo;
  • al rientro da una uscita – per eliminare corpi estranei, controllare contestualmente la possibile presenza di parassiti;
  • quando diventa anziano – per una minor capacità di effettuare un corretto grooming
  • quando è impossibilitato a leccarsi – perché ha addosso dei mezzi di contenzione (come il collare Elisabetta)

Se il gatto si è sporcato di vernice, catrame o altre sostanze tossiche, come lavarlo?

Non è inusuale che i gatti si ritrovino a passeggiare su ringhiere appena verniciate, oppure a strofinarsi contro pareti pitturate di fresco o, ancora inzaccherarsi di catrame.

In questo caso è fondamentale riuscire a evitare che il gatto si lecchi, perché potrebbe facilmente intossicarsi.

La pulizia delle parti dovrà avvenire con tanta pazienza, in modo accurato e minuzioso.
Vediamo come farlo. 

Materiale necessario: olio d’oliva, carta scottex, acqua e sapone neutro.

Procedere, quindi come segue:

  • tamponare la parte con la carta – per togliere il grosso del materiale
  • passare l’olio sulle parti sporche e continuare a levare la sostanza con lo scottex, fino a che la carta non sembrerà solo imbrattata di olio
  • lavare con acqua e sapone delicato la parte
  • risciacquare 
  • asciugare con la carta assorbente, tamponando delicatamente.

Ci vorrà tempo e pazienza ma sarà l’unico modo in cui il gatto non subirà danni per l’avventura.

Terminato il tutto, si leccherà certamente molto, ma lo farà assorbendo solo un eventuale residuo di olio.

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Per gentile concessione del dott. Luca Redaelli, Clinica Veterinaria Parabiago (Milano)-organizzazione italiana BluVet

https://www.bluvet.it/benessere-e-cura/lavare-il-gatto-si-no/ 

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