Politica | 09 ottobre 2024, 14:17

Rete Civica, 'Manes vota con il centrodestra'

Rete Civica, 'Manes vota con il centrodestra'

"E' politicamente molto significativo l'allineamento al centrodestra del deputato valdostano Franco Manes (foto sotto) nella votazione di martedì 8 ottobre per nominare un giudice della Corte Costituzionale". 

Così Rete Civica VdA, in una nota, sottolinea la partecipazione del deputato valdostano Franco Manes alle votazioni per l'elezione (mancata ieri per l'ottava volta) del Presidente della Corte Costituzionale.

"Camera e Senato erano convocate congiuntamente - prosegue la nota - e lo scopo del Governo Meloni era di riuscire a far eleggere l'avvocato Francesco Saverio Marini. Obiettivo mancato perché ad un certo punto la maggioranza di centrodestra si è resa conto di non avere il numero dei voti necessari ed ha ripiegato allora sul voto bianco. Posizione a cui si è allineato il deputato valdostano che aveva già fatto sapere che avrebbe sostenuto il professor Marini".

Gli esponenti del centrosinistra invece non hanno partecipato al voto. Alle elezioni politiche del settembre 2022 Franco Manes si era candidato alla Camera in contrapposizione alla coalizione di centrodestra ed era stato sostenuto dal Partito Democratico, "ma diventato deputato - sostiene Rete Civica - è presto scivolato a destra ed il voto di martedì, in aperta contrapposizione con la posizione del Partito democratico di Schlein (quello valdostano, si sa, è un'altra cosa…), ne è l'ulteriore conferma".

La posizione di Manes e dell'UV "non sorprende" Rete Civica, "ma è ugualmente grave vista l'importanza della scelta di un giudice per la Corte costituzionale. Non sorprende perché già nell'aprile 2023 l'Union Valdôtaine aveva voluto che il professor Marini, consulente giuridico della Presidente Meloni, venisse designato come rappresentante della Regione nella Commissione Paritetica, di cui poi sarebbe diventato anche Presidente sempre su indicazione della Regione. Una presidenza che non ha dato grandi risultati e che Marini avrebbe dovuto abbandonare una volta diventato giudice costituzionale".

E come tale, si afferma nella nota, "si sarebbe trovato in una posizione di conflitto di interessi, dovendo giudicare leggi per cui è stato consulente (vari Disegni di legge governativi, fra cui quello sul premierato) e su ricorsi (anche affidatigli dalla Regione) di cui è stato redattore. Altro che 'fierté autonomiste', etica e prestigio delle istituzioni! Dalla vicenda parlamentare di ieri possiamo trarre due conferme: 1) che l'UV è un movimento opportunista, sempre pronto ad allearsi con destra o sinistra a seconda delle convenienze; 2) che il Pd valdostano ha offerto l'ennesima dimostrazione di una impotente subalternità all'UV".

red.laprimalinea.it