E' fissata per il 20 dicembre davanti al giudice del tribunale di Aosta Luca Fadda, l'udienza preliminare per il 57enne di Caltanisetta accusato di aver violentato il suo padrone di casa e per il quale la procura ha chiesto il processo.Secondo l'accusa l'uomo, difeso dall'avvocato Massimiliano Bellini, per mesi avrebbe obbligato il suo padrone di casa, un 65enne residente a Cogne, ad avere rapporti sessuali con lui e lo avrebbe anche filmato. A marzo era così stato arrestato assieme alla moglie, di 64 anni, accusata degli stessi reati e suicidatasi lo scorso maggio in carcere a Torino. La coppia si è sempre professata innocente; a giugno l'indagato era stato scarcerato e il giudice ne aveva disposto l'obbligo di dimora nel suo comune di residenza in Sicilia.
Marito e moglie sono ritenuti responsabili di aver più volte violentato il 65enne, riprendendo le scene di violenza con i telefoni cellulari e minacciando di diffondere i video.
Secondo quanto ricostruito dall'Arma la coppia aveva preso in affitto nel giugno scorso un alloggio di proprietà della vittima, un uomo assai mite e ingenuo. Dopo aver intavolato con lui rapporti amichevoli e averne carpita la fiducia, la coppia lo avrebbe costretto - in almeno una decina di episodi ma potrebbero essere anche di più - a subire atti sessuali contro la sua volontà.
Durante una violenza, come testimonierebbero alcune immagini rinvenute nei telefoni dai carabinieri, il valdostano sarebbe anche svenuto. I due non si sarebbero fermai nemmeno quando l'uomo implorava la coppia di smettere, dicendo di avere problemi di salute. La minaccia era sempre la solita: diffondere le immagini degli abusi sui social. La coppia aveva inoltre occupato l'appartamento di proprietà dell'uomo, dicendogli che da lì non se ne sarebbero più andati. Lui, ormai completamente soggiogato e spaventato dalla coppia, aveva anche cambiato le sue abitudini di vita per evitare di incontrarli, fino a quando si è presentato ai carabinieri per sporgere denuncia.