Cronaca | 30 ottobre 2024, 06:50

Aosta, Case Giacchetti al quartiere Cogne al limite dell'invivibilità

Residenti esasperati, 'da quasi un mese non viene più effettuata la raccolta rifiuti dalla ditta Quendoz; viviamo da quasi due anni in mezzo a un cantiere fra guano di piccioni, scarafaggi e topi in totale abbandono'

Aosta, Case Giacchetti al quartiere Cogne al limite dell'invivibilità

Non ci si sbaglia nel dire che non si sa da dove cominciare, per segnalare i tanti problemi vissuti quotidianamente dagli abitanti delle Case Giacchetti, popoloso fabbricato di edilizia residenziale pubblica al quartiere Cogne di Aosta. Per le inadempienze dell'impresa appaltatrice e il conseguente 'stop' ordinato giocoforza dal committente (l'Arer che è proprietaria degli alloggi) un anno e mezzo fa si era bloccato il cantiere allestito su un grande condominio di edilizia residenziale pubblica affacciato principalmente sulle vie Pollio Salimbeni, Lexert e Cavagnet.  'Abbandonato' dall'impresa per mesi, il cantiere è ripreso quest'anno con altra impresa ma per gli abitanti della zona i problemi non solo sono rimasti ma sono pure aumentati al limite della tollerabilità e della vivibilità.

Via Pollio Salimbeni è chiusa alla circolazione veicolare e pedonale da diversi mesi per la nota problematica del crollo dei pioppi, due dei quali schiantandosi hanno demolito due auto peraltro rimaste 'parcheggiate' come rottami lungo la strada; non lontano 'sostano' da un anno altre due vetture abbandonate (foto in basso) nel bel mezzo del piazzale delle Case Giacchetti. Ma il problema di 'estetica urbana' non è certo il più grave anzi è sicuramente quello minore: dal 5 ottobre, giorno più giorno meno, nessun mezzo della ditta Quendoz è più passato a ritirare i rifiuti dai cassonetti ubicati sotto al grosso pino nel piazzale, con il risultato che oggi, dopo 25 giorni, i residenti non sanno più dove conferire le immondizie. Segnalazioni del disagio inviate via mail alla 'Quendoz' oramai due settimane fa "non hanno ancora ottenuto risposta"; sostengono i condòmini che lamentano l'ormai raggiunta impossibilità ad adempiere a un corretto differimento dei rifiuti e nel contempo il recapito di bolette Tari salatissime, "con aumenti inspiegabili considerata l'assurda situazione attuale".

Un altro grande problema sono le colonie di piccioni che affollano le Case Giachetti: l'impresa 'virtuosa' che, al contrario della concorrente che se l'è data a gambe, ha terminato la realizzazione del cappotto termico con Bonus 110 (cappotto, peraltro, applicato solo internamente ma non esternamente alle abitazioni) ha 'dimenticato' di piazzare i dissuasori anti-piccioni che sempre si collocano sui cornicioni dei palazzi cittadini, con il risultato che, via gli operai, gli uccelli sono giunti a frotte e occupano stabilmente i cornicioni stessi. Ovviamente i piccioni defecano e il guano scende in grande quantità sui davanzali, sui balconi e davanti ai portoni di accesso. La preoccupazione diventa quindi anche sanitaria e genera grande frustrazione a più livelli. Per la verità, qualche dissuasore un operaio più 'sensibile' lo ha anche messo, ma per via della qualità scadente dell'intervento (silicone 'cinese'?) il deterrente è durato pochi giorni prima di staccarsi e finire a terra insieme al guano. 

Un altro effetto dell'abbandono dell'impresa edile (e dell'assenza totale di manutenzione) è che le risultanze e gli scarti di cantiere rimasti da oltre un anno vicino agli ingressi e sotto le finestre delle 'Giachetti' con i lavori del Bonus 110 ancora da finire, hanno attirato topi e tantissimi scarafaggi che finiscono inevitabilmente per avventurarsi dentro i palazzi, negli alloggi, dove la loro presenza alimenta un clima complessivo di degrado difficilmente sostenibile.

E in una scala del fabbricato dove la nuova ditta incaricata di finire le opere sta lavorando, immancabilmente  ma chissà perché ogni giorno vengono lasciate aperte le finestre e le porte all'ultimo piano cosicché gli stessi piccioni vi trovano facile accesso e tanto altro guano va a depositarsi sui pianerottoli (vedi eloquente foto)

"Nessuno si è fatto mai più vivo per ripulire gli spazi comuni occupati dalle immondizie - lamentano i residenti - e a noi ci tocca vivere in condizioni insostenibili, che mettono a repentaglio la nostra incolumità e la nostra salute. Chi può mettere fine, e subito, a tutto questo?". 

pa.ga.