Un imprevisto, malaugurato problema tecnico e la proiezione del video è rinviata di 24 ore ma il protagonista della serata, arrivato ad Aosta per l'occasione e subito in ripartenza per Roma, non potrà esserci.
Per tanti artisti l'inconveniente sarebbe comprensibile motivo di stress ma non per Luca Mascini, in arte Militant A, leader degli Assalti Frontali che al Teatro Giacosa nel capoluogo valdostano è giunto la sera di mercoledì 30 ottobre per presentare al Festival del cinema di frontiera FrontDoc 2024 il docufilm 'Una vita all'assalto', realizzato da Paolo Fazzini e Francesco Principini (distribuito da Mompracem -Manetti Bros e Piergiorgio Bellocchio), che narra l'inarrestabile voglia di fare musica e di cambiare il mondo del gruppo musicale che ha registrato il primo album rap in italiano ed è considerato il capostipite dell’hip pop italiano.
Una parabola artistica iniziata nel 1990, quando la scalinata dell'Università 'La Sapienza' di Roma colma di studenti accoglie il rap dell’Onda Rossa Posse. Sono i giorni del movimento della Pantera e della nascita di un 'assalto' continuo al sistema che affonda le radici nella storia del mondo dell’autonomia antagonista e dei movimenti studenteschi. Un mondo fedele ai propri ideali, ai propri sogni e al desiderio di cambiare concretamente il mondo ancora oggi.
'Una vita all'assalto' sarà dunque riproposto questa sera, giovedì 31 ottobre alle ore 21 sempre al Teatro Giacosa di Aosta ma ieri il pubblico di FrontDoc non è certamente rimasto 'a bocca asciutta', anzi. Dopo l'annuncio del malaugurato incidente tecnico che ha reso impossibile la visione del film, Militant A è comparso sulla scena insieme a Gian Luca Rossi - direttore del Festival insieme a Nora De Marchi - e con lui ha intrattenuto la platea per circa un'ora, raccontando la genesi, diversi momenti di vita e soprattutto le ragioni delle scelte di 'Assalti Frontali'; narrazione intercalata da esibizioni canore estemporanee (non potevano mancare 'Banditi', 'Va tutto bene' e 'Il lago che combatte') che hanno entusiasmato ed emozionato l'eterogeneo pubblico di FrontDoc, cui Militant A al termine della serata ha augurato un auspicabile "arrivederci a presto".
“Fanculo ci siamo anche noi” narra di Lala, una ragazza rom il cui dolore è divenuto simbolo per Assalti Frontali del dolore infinito delle giovani e dei giovani che ancora vivono e soffrono lungo la striscia di Gaza