E' organizzata per le 20,30 di oggi sabato 9 novembre nella sala consiliare del Comune di Saint-Pierre la presentazione del libro 'Le vite delle donne contano. Lola, Pamela, Desirée, quando l’immigrazione uccide', in cui la ricercatrice, reporter e scrittrice Francesca Totolo ha raccolto minuziosamente centinaia di reati quali omicidi, stupri e aggressioni nei confronti di donne commessi in Europa da immigrati clandestini e richiedenti asilo, a detta dell'autrice "passati sotto silenzio" o che hanno avuto poca eco sui media e nell'opinione pubblica.
Il libro contiene dati, nomi e statistiche; da inoltre voce a toccanti testimonianze dei familiari e parenti delle vittime e promuove una riflessione certamente 'di' e 'da' destra sull'immigrazione e su una serie di criticità legate alla sicurezza.
Oltre all'autrice partecipano alla serata Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la 18enne di Macerata stuprata e uccisa da Innocent Oshegale; la consigliera comunale di St-Pierre Sonia Faccin; il consigliere regionale della Lega VdA Andrea Manfrin; modera la serata la social media manager Simona Campo.
A chi critica il lavoro di Totolo, che ha raccolto unicamente crimini compiuti da immigrati clandestini, i sostenitori della ricercatrice replicano che "un libro che parla di 'ndrangheta non racconta gli omicidi di camorra".
Altre e meno criticabili perplessità, invece, sono sollevate da chi punta il dito sulla casa editrice de 'Le vite delle donne contano': la Altaforte Edizioni, realtà libraria che ha pubblicato 'Io sono Matteo Salvini' ma spesso trasversalmente criticata per scelte editoriali e ideologiche dichiaratamente neofasciste e 'nostalgiche' di ideologie naziste ('Diario di uno squadrista toscano' e 'Il cinema tedesco del Terzo Reich' sono solo due dei tanti titoli).
E' guidata da Francesco Polacchi, attivista di CasaPound condannato a un anno di carcere per lesioni personali nel processo a Milano sull'aggressione nel giugno 2017 a un esponente dell'Anpi e a un attivista dei diritti dei migranti, compiuta insieme ad altri militanti di Casapound dentro Palazzo Marino, a Milano.