Quando l'abito fa il monaco | 16 novembre 2024, 11:13

Cappotti grintosi ed eleganti, i must have degli stilisti per l'inverno

Geometria e sartorialità per un inverno di libertà e colori

Hermes

Hermes

È autunno inoltrato. Le temperature si abbassano ed è il turno dei cappotti. Lasciamo nell’armadio, per quest’anno, il Trench coat, emblema del British style, che ha segnato le tendenze invernali degli scorsi anni e recuperiamo i grandi classici dai tagli sartoriali. Novità assolute: sperimentazioni e volumi geometrici. Libertà rimane la parola d’ordine anche per i mesi più freddi dell’anno, libertà anche sui colori che diventano protagonisti degli outfit easy.

Verde, giallo pallido, cammello e, ovviamente, nero sono i colori scelti da Gucci che ripropone una linea classica, leggera e molto comoda, da indossare per le occasioni importanti come per l’ufficio. I tessuti sono preziosi e caldi. Alla semplicità dell’artigianalità italiana, si aggiunge un tocco di magia, creato da applicazioni luminose e spettacolari che accendono, come in una giornata di sole splendente, la silhouette di ogni donna.

The Attico, marchio italiano, presenta l’eleganza in azzurro-grigio e marrone scuro. Linee semplici e tagli geometrici che richiamano il passato con un collo a V molto ampio sono l’esperimento più riuscito per l’autunno 2024. Un must have irrinunciabile!

Prada punta tutto sul “perfettamente” simmetrico. Bottoni, tagli e linee richiamano il passato, in un gioco di perfetto equilibrio, anche nella scelta dei colori. Blu e nero sono le nuance scelte per la stagione invernale e i tessuti non potevano che essere caldi e avvolgenti.

Poi arriva l’estrosità di Ashi studio. Morbidezza, movimento e leggerezza sono le creazioni per l’autunno e l’inverno 2024-25 in una collezione fatta di tessuti preziosi, ricami ricercati e ampi volumi.  Si abbandonano i tagli classici per sperimentare nuove tendenze e linee innovative. Con Ashi studio, tutto diventa possibile. Anche il cappotto Teddy diventa realtà, scatenando una vera e propria mania. Trionfa tra tutti l’iconico modello color cammello, ma sono di grande tendenza tutti i toni neutri.

Contrasto nei colori e nei tessuti è la collezione di Hermès. Seta e lana insieme in una contrapposizione di cromie che vanno dal senape al blu, dal nero al cammello, dal rosso mattone al bianco neve. La Maison francese non lascia spazio al romanticismo e disegna una femme decisa che sa cosa vuole dalla vita.

Rigore ed eleganza si trovano nelle linee di Miu che riscopre colori e tessuti del passato. Doppiopetto con spalle rinforzate e maniche extra long, questo è il cappotto va bene per ogni occasione. Per i prossimi mesi, la versione lunga continua a imperare.

Per Armani, il capospalla per eccellenza riassume lo spirito della stagione. Comfort e piccoli dettagli sono per la maison italiana le parole d’ordine. Armani celebra, infatti, la bellezza della natura e delle donne di tutte le età attraverso comodità e particolari. Ci sono fiori che sbocciano anche in pieno inverno annunciando forza e ricrescita. Forme fluide ed eleganza si intrecciano invece in un perfetto equilibrio che mette al centro la femminilità di ogni donna.

La raffinata collezione invernale di Ferragamo punta tutto su colori e tagli di rottura che ci riportano agli anni ’80 e ’90. Cappotti verdi oliva, rosso mattone e marrone mélange si adagiano su trasparenze iper femminili e tessuti in organza per rimarcare l’estetica femminile di donne che, in passato, scelsero di vestirsi con abiti maschili. Spalle ampie, tagli lineari, alta sartorialità per cappotti e cappe avvolgenti fino ai piedi, fatto salvo qualche esile eccezione!

Collo alto e avvolgente è la proposta di Fendi che integra, alle linee sartoriali dei suoi capispalla, anche comode e calde sciarpe, soluzioni perfette per scongiurare raffreddori e malesseri invernali. Al funnel neck, ovvero collo a imbuto, la maison italiana preferisce morbidezza tondeggiante per sostituire maglioni a collo alto.

Tutto luccica per Anteprima che, nella sua collezione autunno-inverno 2024-25, ha riservato mesi splendenti anche in presenza di rigide temperature. I suoi capispalla sono gioielli che illuminano visi e silhouette. La linea in lana bianca riscalda i cuori di coloro che non vogliono rinunciare alla comodità, ma ci tengono ad essere sempre alla moda.

A cura di Marisa Gheller

La redazione de Laprimalinea.it ringrazia la giornalista Marisa Gheller per la sua preziosa e raffinata collaborazione.

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Chi è Marisa Gheller

Classe 1972, mamma di Samuel Jihoon e moglie di Alfonso che, oltre a fare tagliatelle e pizza per passione, ha la capacità di sopportarmi tutti i giorni. Ho fatto parte delle mitiche 'Frecce rosso e nere', squadra valdostana di velocità su ghiaccio, quando il palaghiaccio di Aosta era ancora scoperto e ci si allenava sotto la pioggia e in presenza anche di 20 cm di neve sul ghiaccio. Da adolescente, mi sono tolta qualche soddisfazione con la squadra femminile valdostana di pallamano che ha militato in serie A e B (ho fatto anche l’allenatrice della squadra maschile dove ho conosciuto mio marito). Poi, gli studi a Chambéry. Il campus universitario francese mi ha accolto nella squadra ufficiale di Handball e per ben 3 anni di seguito, abbiamo superato i gironi locali, arrivando alle finali nazionali. Lì, non siamo andate oltre l’ottavo posto, ma è stata un’esperienza unica che auguro a tutti i giovani di poter fare. La scelta di rimanere in Valle è stata dettata dal destino. Come nella canzone “Le cose che hai amato di più” di Biagio Antonacci, “… il destino ha più fantasia di noi…” e così è stato per me. Nessun rimpianto, nessun sacrificio, ho lasciato la Danimarca dove lavoravo da mesi e sono rientrata in Valle. Un giorno, dopo diversi anni, quando pensavo di essermi rassegnata ad una vita di coppia, una telefonata mi ha cambiato l’esistenza. Gli occhi a mandorla di mio figlio mi aspettavano a Seoul. E così è iniziata la meravigliosa avventura di mamma. A questo punto, vi chiedere perché mi sono appassionata di moda. Vedere sfilare mio figlio in passerella o in posa dietro a una macchina fotografica mi ha permesso di vivere “quel mondo” da genitore e da giornalista. Spero dunque che, con quella duplice emozione riesca a raccontarvelo!

 

Marisa Gheller-red.laprimalinea.it