Cronaca | 22 novembre 2024, 21:49

Processo Alibante; dopo quasi tre anni tra carcere e domiciliari torna libera l'avvocata aostana Maria Rita Bagalà

Unica interdizione, il divieto di dimora in Calabria (dove vive la sua famiglia d'origine) ma potrà partecipare al processo che la vede imputata insieme al padre Carmelo

Maria Rita Bagalà

Maria Rita Bagalà

Domiciliari concessi il 30 marzo scorso dopo oltre due anni e due mesi di detenzione carceraria (il 27 gennaio 2022 era entrata in una cella alle 'Vallette' di Torino, poi era stata trasferita al penitenziario di Piacenza), è tornata libera oggi venerdì 22 novembre l'avvocata aostana Maria Rità Bagalà. Lo ha anticipato AostaNews.it. la pagina online di Gazzettamatin.

Alla professionista - arrestata nel maggio 2021 nell’operazione 'Alibante' della Dda di Catanzaro contro una 'ndrina operante, secondo gli inquirenti coordinati dal pm Nicola Gratteri, tra Lamezia Terme e Aosta - sono stati revocati i domiciliari dal tribunale di Lamezia Terme su istanza del suo legale, Aldo Ferraro del foro lametino. 

Iniziato il 20 luglio 2022 al Tribunale collegiale di Lamezia Terme (presidente Angelina Silvestri, giudici a latere Domenico Riccio e Salvatore Regasto) è tuttora in corso il processo scaturito dall’operazione 'Alibante'.

Diciannove erano state le misure cautelari con le accuse, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta. Reati che per gli uomini del 'supermagistrato' Nicola Gratteri si sarebbero consumati lungo i comuni del litorale tirrenico e in particolare nei comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, oltre che nelle città di Aosta, Arezzo e Cosenza e che avrebbero visto al centro l'azione della cosca Bagalà. 

Sono imputati il presunto 'boss' di 'ndrangheta Carmelo Bagalà (difeso dall’avvocato Pino Zofrea); la figlia Maria Rita Bagalà, avvocato del foro di Aosta (difesa dal legale Aldo Ferraro); suo marito e collega Andrea Gino Giunti, anch'egli del foro aostano (avvocato Ferraro); Francesca Bagalà (avvocato Roberto Sorrenti), Domenico Aragona (avvocato Ortensio Mendicino), Ferdinando Aragona (avvocato Ortensio Mendicino), Emilio Barletta (avvocato Raffaele Mastroianni), Peppino Calidonna (avvocato Salvatore Cerra), Francesco Cardamone (avvocati Ortensio Mendicino e Antonio Gigliotti), Renzo Cardamone (avvocato Vincenzo Belvedere), Antonio Cario (avvocato Ramona Gualtieri), Alfredo Carnevale (avvocato Ortensio Mendicino e Salvatore Staiano), Costanzo Giovanni (avvocati Antonio Muscimarro e Anna Mendicino), Vincenzo Dattilo (avvocato Pino Zofrea), Francesco Antonio De Biase (avvocati Giuseppina Caliò e Francesco Gambardella), Luigi Ferlaino (avvocati Raffaellina Mendicino e Pino Spinelli), Raffaele Gallo (avvocato Aldo Ferraro), Antonio Gedeone (avvocato Massimiliano Carnovale), Umberto Gedeone (avvocato Massimiliano Carnovale), Roberto Isabella (avvocati Francesco Gambardella e Massimiliano Carnovale), Giovanni Eugenio Macchione (avvocati Anna Mendicino e Antonio Gigliotti), Vittorio Macchione (avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota), Mastroianni Antonio Rosario (avvocati Ortensio Mendicino e Antonio Muscimarro), Vittorio Palermo (avvocati Guido Contestabile e Mario Auriemma), Eros Pascuzzo (avvocato Anna Mendicino), Benito Provenzano (avvocato Pino Zofrea), Alessandro Rubino (avvocato Antonio Quintieri), Antonio Pietro Stranges (avvocato Giuseppe Sardo), Maria Rosaria Virardi (avvocato Raffaele Mastroianni).

Con un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, a febbraio era stata annullata l’interdittiva antimafia emessa dalla questura di Aosta nel 2021 nei confronti di Maria Rita Bagalà. Identica interdittiva antimafia era stata annullata nell'ottobre 2022 anche a suo marito, Andrea Giunti; lo scorso gennaio il Tar ha condannato il ministero dell'Interno a risarcire Giunti con 6.000 euro per il danno che il legale del foro di Aosta – secondo il tribunale amministrativo regionale – ha patito dopo essere stato colpito dall’interdittiva.

 

patrizio gabetti