L'urbexologia attrae un numero sempre maggiore di giovani: è la passione per i fabbricati antichi o moderni, pubblici o privati, purché in stato di abbandono da anni. I sopralluoghi in questi edifici talvolta in rovina ma spesso semplicemente 'dimenticati' dalla comunità vengono quasi sempre filmati e postati su blog e pagine social dedicate all'esplorazione urbana denominata universalmente 'urbex'.
Erano 'urbexologi' anche Teima Sohaib e la sua compagna Auriane Laisne, la 22enne di Lione rivenuta assassinata nella chiesetta abbandonata di Equilivaz a La Salle, omicidio per il quale unico indagato è proprio il 21enne di Fermo.
E si sono dichiarati di 'urbex' anche i tre giovani piemontesi ultraventenni fermati dai carabinieri la notte scorsa a Gressoney-Saint-Jean: si erano introdotti nel fabbricato dell'ex Hotel Cialvrina, chiuso da alcuni anni, che si trova nell'omonimo 'villaggio gioventù' per vacanze di proprietà della Diocesi di Asti, in località Tschalvrino a Gressoney. L'esplorazione della struttura ha fruttato, oltre ai video, anche un 'bottino' meno lecito: i giovani sono stati trovati in possesso di una macchinetta Pos, due hard disk e altro materiale. Sono stati denunciati per furto ma hanno rischiato anche una seconda denuncia per violazione di domicilio. Il confine tra il reato previsto dall'articolo 614 del codice penale e la passione per le 'visite' ai luoghi abbandonati, talvolta, è molto sottile e il rischio di varcarlo è concreto.