Economia | 27 novembre 2024, 09:11

Trasporti 'difficili' nel Nordovest, esperti ed ex parlamentari a confronto

Trasporti 'difficili' nel Nordovest, esperti ed ex parlamentari a confronto

L’associazione ex parlamentari Piemonte e Valle d’Aosta si è incontrata martedì 26 novembre al Forte di Bard per discutere della situazione dei trasporti transfrontalieri nel Nordovest.

È stato l’ingegnere Giancarlo Bertalero a presentare la situazione dei valichi alpini stradali e ferroviari lungo tutta la catena alpina, con un approfondimento proprio sui confini transalpini delle tre Regioni del Nord Ovest, Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria.

L’esperto di mobilità e trasporti, con ruoli nazionali ed europei, ha segnalato la situazione di estrema fragilità dei trasporti su gomma con le chiusure periodiche previste sul traforo del Monte Bianco, i problemi di  accesso al Traforo del Fréjus e la situazione di saturazione del confine terrestre di Ventimiglia.

Così come per gli attraversamenti ferroviari risulta assai grave la chiusura ancora in atto del Fréjus e i ritardi accumulati sulla nuova Torino-Lione, il cui esercizio è ormai previsto per metà dei prossimi anni Trenta.

Fragile risulta anche la situazione  della ferrovia verso la Svizzera per il trasporto merci attraverso il Sempione e ci sono problemi anche per il futuro del traforo stradale del Gran San Bernardo, tenendo conto delle restrizione svizzere sul transito dei camion. Significativa anche la necessità di riflettere sui nodi intermodali e i collegamenti, come il Terzo Valico, con i porti liguri.

Gli ex parlamentari hanno concordato sulla necessità di riflettere su ritardi in corso e sulla necessità di scelte politiche rapide e ben definite, d’intesa con i Paesi confinanti per risolvere i problemi di trasporto che pesano e peseranno sulle economie regionali e nazionali. 

Un caso di scuola sono risultati i ritardi nella scelta di raddoppio del Monte Bianco con soluzioni tecniche da concordare con i francesi. Interessante è risultata la riflessione sull’eventuale rilancio della direttrice ferroviaria Aosta-Martigny da rimettere in discussione con le autorità elvetiche.

Comunque sia, in attesa dell'entrata in esercizio delle nuove infrastrutture, sarebbe auspicabile uno studio degli scenari emergenziali così da assicurare la continuità dei collegamenti anche in caso di nuove improvvise interruzioni stradali o ferroviarie.

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