Ambiente | 03 dicembre 2024, 22:55

Truppe Alpine e ricerca scientifica sul Monte Bianco

Truppe Alpine e ricerca scientifica sul Monte Bianco

Da oggi 3 e fino a giovedì 5 dicembre, il Monte Bianco è palcoscenico di una delle più importanti esperimentazioni scientifiche in alta quota, con l’avvio della campagna 'Campo Alta Quota 2024.

Il progetto, giunto alla seconda edizione, è promosso dal Centro Addestramento Alpino dell’Esercito in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e diversi atenei italiani, con l’obiettivo di testare in condizioni estreme le prestazioni di uomini, materiali ed equipaggiamenti in ambienti artici e subartici.Le operazioni si svolgeranno sul ghiacciaio del Dente del Gigante, a 3400 metri di altitudine, dove le truppe alpine dell’Esercito, insieme ai ricercatori e accademici delle Università di Milano, Bologna e Valle d’Aosta, nonché del CNR di Pisa e Milano, esploreranno tre principali ambiti di ricerca: le performance umane e i processi cognitivi in alta quota, gli effetti delle condizioni meteorologiche e la gestione dell’alimentazione, nonché l’applicazione di big data e intelligenza artificiale per l’analisi delle attività.L’obiettivo di questo studio, che si inserisce all’interno della strategia dell’Esercito per il potenziamento delle capacità operative in scenari artici, è di raccogliere dati utili per migliorare la preparazione dei militari alle sfide ambientali più dure, come quelle tipiche delle zone artiche. Il progetto si propone anche di testare materiali avanzati e equipaggiamenti che possano garantire il massimo delle prestazioni anche nelle situazioni più critiche, come quelle generate dall’alta quota e dalle basse temperature.Prima di questa fase sul Monte Bianco, i ricercatori hanno effettuato esperimentazioni a bassa quota, a Pollein, nei pressi di Aosta, per valutare la fisiologia dei partecipanti in condizioni meno estreme, raccogliendo dati che serviranno come punto di riferimento per le prove sul ghiacciaio. L’iniziativa, che coinvolge una molteplicità di competenze e istituzioni, non solo offre un’opportunità unica di avanzamento della ricerca scientifica, ma sottolinea anche l’importanza di sinergie tra militari, ricercatori e accademici nella sperimentazione di soluzioni innovative per affrontare le sfide imposte dall’ambiente artico.Questa campagna di sperimentazione, che unisce la ricerca scientifica alla pratica militare, non solo migliorerà le capacità operative delle truppe alpine, ma contribuirà anche alla comprensione di come il corpo umano reagisce a stress estremi e a condizioni di alta quota, generando nuove conoscenze applicabili anche a settori come l’alpinismo, la medicina e la meteorologia.

red.laprimalinea.it