Il Corpo forestale valdostano non dispone di un capitolo di spesa specificatamente dedicato alle attività di polizia giudiziaria. Questo significa che non può servirsi di 'ausiliari' ovvero non può compiere "atti od operazioni che richiedono specifiche competenze tecniche" avvalendosi "di persone idonee le quali non possono rifiutare la propria opera" (art. 348 comma 4 del codice di procedura penale), semplicemente perché non può pagarle. Gli ausiliari, proprio per la particolarità del loro eventuale impiego, non possono certamente lavorare gratis e pertanto non è possibile incaricarli.
Quindi si dice al Corpo forestale: "indagate", ma poi non gli si concedono i mezzi idonei per farlo e questo nonostante la materia di polizia giudiziaria di competenza della Forestale sia alquanto tecnica (violazioni paesaggistiche-ambientali, vigilanza sull’attività urbanistica e sull’applicazione dei vincoli paesaggistici e idrogeologici; indagini a seguito di incendi boschivi, vigilanza su agroalimentare, sicurezza alimentare e frode in commercio, tutela marchi DOP e IGP/OGM; tracciabilità prodotti, per elencare solo alcune delle tante competenze). A dir poco kafkiano, almeno all'apparenza.
Una svista amministrativo-burocratica, l'assenza ormai da tanti, troppi anni di un'unità di bilancio così importante, fondamentale per qualunque forza di polizia? Certamente non può trattarsi di una precisa volontà politica di 'depotenziamento', anche perché non si capisce a quale governo gioverebbe un Corpo forestale 'azzoppato' o comunque non adeguatamente operativo.
Considerata l'importanza che il ruolo del Corpo forestale riveste in una regione montana e agropastorale come la Valle d'Aosta, a questa carenza si potrebbe forse - e presto - porre rimedio.