"Era esasperata, forse anche da alcune mie decisioni e comportamenti da lei mal interpretati. Ma Antonella non è cattiva; è impulsiva e soffre presumibilmente di un disturbo del carattere ma è fondamentalmente una persona sensibile e generosa".
Empatico, comprensivo, tollerante, disponibile, gentiluomo. Non smentisce l'opinione che hanno di lui quanti lo conoscono, l'ingegnere aostano Agostino Roffin, 68 anni, di Sarre, in pensione dal 2020 dopo aver diretto per anni la Struttura complessa Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Usl valdostana. A metà dello scorso ottobre Roffin ha bevuto un aperitivo insieme alla sua compagna, la 60enne Antonella Zilio, ex dirigente regionale e attualmente giornalista pubblicista. Non sapeva, Roffin, che lei poco prima aveva versato nel suo bicchiere una dose abbondante di benzodiazepine, psicofarmaci depressori del sistema nervoso centrale. Dopo poco l'ingegnere si era sentito male, prima di perdere conoscenza era riuscito ad allertare i soccorsi, poi il buio e il risveglio in una camera del reparto di Rianimazione dell'ospedale 'Parini' di Aosta, salvato in extremis solo grazie al tempestivo intervento del 118.
La Squadra mobile della questura di Aosta, allertata dai medici, aveva voluto vederci chiaro su quell'avvelenamento da psicofarmaci e in pochi giorni aveva stretto le maglie investigative attorno a Zilio, donna definitiva dagli inquirenti dalla personalità instabile e potenzialmente pericolosa. Dopo circa un mese dall'accaduto, Antonella Zilio è stata arrestata con l'accusa di tentato omicidio e posta ai domiciliari in un'alloggio di sua proprietà nel centro storico di Aosta. Assistita dall'avvocato Stefano Moniotto, per l'ex dirigente il pm Francesco Pizzato ha disposto una perizia psichiatrica, fissata per mercoledì 11 dicembre.
Agostino Roffin si è ripreso bene, è uscito da tempo dall'ospedale e ha parole di comprensione e perdono, nei confronti della sua ormai ex (almeno stando alle circostanze) compagna.
"Questa vicenda mi addolora moltissimo e mi rattrista anche pensare a come Antonella deve averla vissuta e come la sta vivendo ora - commenta Roffin a Laprimalinea -. Sono convinto che quando ha versato quella sostanza nel mio bicchiere non avesse l'intenzione di uccidermi, nessun intento omicidiario, insomma".
Anzi, l'ingegner Roffin va oltre e si spinge a ritenere che "era esasperata e col senno di poi mi sento di poter dire che parte di questa sua esasperazione può aver avuto origine da alcune mie decisioni, da miei comportamenti. Nei mesi scorsi mi sono recato spesso in Inghilterra insieme alla mia ex moglie a trovare nostro figlio che ha avuto una bimba; viaggi che possono probabilmente aver acuito la gelosia di Antonella. Inoltre le avevo precisato che quando ero fuori Valle non volevo che lei stesse in casa mia e anche questa circostanza può averla alquanto indispettita".
Su quale posizione potrà assumere nell'ipotizzabile dibattimento penale (allo stato, Antonella Zilio rimane agli arresti domiciliari con l'accusa di tentato omicidio), Agostino Roffin assicura che "da parte mia non vi sarà alcun accanimento, sarebbe inutile e dannoso per tutti. Dovremo lasciarci alle spalle questa vicenda il più presto possibile".