Cultura | 17 dicembre 2024, 10:58

Sul palco del Giacosa il viaggio di una 'Penelope' moderna e indomita

Sul palco del Giacosa il viaggio di una 'Penelope' moderna e indomita

Nonostante sia stato programmato alle 20,30 di lunedì, un giorno insolito per una rappresentazione teatrale, ha avuto ottimo successo di pubblico al Teatro Giacosa di Aosta lo spettacolo 'Penelope. Scene da un matrimonio', della rassegna 'Giacosa restart', produzione Replicante Teatro/Framedivision, di e con Alexine Dayné; testi e regia di Andrea Damarco. E' stato realizzato con il supporto di CVA e Fondazione Compagnia di San Paolo. 

In scesa sul palco del Giacosa, un racconto che parte dall’Ulisse di Joyce per ritornare a Omero e per soffermarsi su Penelope, figura che nell’opera originale traspare poco e per intravedere il suo stare nel mondo. E' il racconto di una donna che attende il proprio uomo e grazie all’immaginazione anche lei non rimane ferma, compie il suo viaggio che finora non ha potuto fare.

E' una sorta di canto per una Penelope impigliata nel limbo di un’attesa irrisolvibile, che sceglie di non morire cristallizzandosi nell’immobilità di quell’irrisolvibile condizione, e crea la propria odissea. 

Otto quadri, otto tele, otto donne diverse, scaturite da una stessa matrice, vengono ricamate e tessute con la luce su un tulle che si fa telaio e schermo insieme. Si fa barriera e superficie su cui inventare una storia; e darle vita. Si fa luogo in cui il sogno diventa reale. E il reale si addormenta per lasciare posto al sogno.

Una Penelope sdoppiata, dunque: una, in carne e ossa, osserva l’orizzonte del mare e sceglie di dormire; l’altra, come un ologramma, si solleva dalla spiaggia, da quel torpore simile alla morte, e osa frequentare il cielo di sopra, e vive. 

Un monologo che consente all’attrice di farsi Penelope capace di interagire con l’immagine di sé, di reinventarla, di farla immagine concreta che sfida, e risolve, la sorte che le era stata destinata.

red.laprimalinea.it