La rete del Filo d’Argento è un servizio proposto dall’associazione Auser nazionale che finalmente arriva anche in Valle d’Aosta per colmare un vuoto, quello dell’aiuto e ascolto telefonico dedicato agli anziani e, più in generale, alla popolazione fragile. Un servizio attivo da oggi, lunedì 16 dicembre, per tutto l’anno grazie ad Auser Valle d’Aosta, che ha concretizzato questo progetto grazie al finanziamento che l’associazione ha ottenuto nell’ambito dell’Avviso promosso da Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta e CSV VdA.
L’avviso si inserisce nel quadro della coprogettazione con il Dipartimento Politiche sociali della Regione per la realizzazione delle iniziative di interesse generale a valere sul fondo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
“Il Filo d’Argento vuole essere al fianco della marginalità, delle persone più fragili e sole quali sono gli anziani ma non solo, cercando di coprire tutto il territorio valdostano, in particolare i paesi più isolati, con il coinvolgimento delle Associazioni di anziani presenti sul territorio e delle strutture sociosanitarie regionali o comunali: il coordinamento con le istituzioni è difficile ma fondamentale – ha spiegato Ornella Cheillon, referente del progetto. L’obiettivo è che sempre più volontari dell’associazione aderiscano, per poter ampliare le ore di servizio. Auser è una comunità accogliente, quello che ci guida in questo servizio è lo sguardo sugli altri”.
Nei mesi scorsi circa una quindicina di volontari dell’Auser sono stati formati da una psicologa per la creazione di un team che risponda al telefono e offra ascolto e sostegno. Il servizio è attivo il lunedì, martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 11.30 e il giovedì e venerdì dalle 16 alle 18 chiamando il numero 3513871090.
“La scelta di fare partire il servizio, insieme ad una campagna di promozione, proprio oggi non è casuale, perché le vacanze natalizie sono sempre un momento di gioia ma anche un periodo in cui le fragilità si acuiscono – ha spiegato Claudio Latino, Presidente dell’Auser. Per noi questo servizio rappresenta un “salto di qualità” verso politiche concrete di invecchiamento attivo, al fianco della popolazione fragile”.
“Abbiamo voluto pensare a un modo per regalare l’esperienza che settimanalmente facciamo con l’Auser, cioè parlare ed ascoltarci, a tutta la popolazione – ha raccontato Severino Cubeddu, uno dei primi volontari che offrono ascolto. Con questi scambi si crea una relazione continua con l’altro. Il sogno è che tutti i circa 130 volontari dell’Auser possano mettersi a disposizione per questo servizio”.