"Le note carenze di organico, dovute alla mancanza di figure professionali sanitarie, rischiano di mettere in ginocchio la Sanità italiana: un'affermazione ribadita innumerevoli volte. Queste carenze, in particolare nel reparto di Pediatria, neonatologia e pronto soccorso pediatrico di Aosta, rischiano di mandare in crisi il servizio, con la probabile chiusura in tempi brevissimi, dell'unico punto nascite presente nella regione". E' quanto si legge in una nota diffusa oggi venerdì 20 dicembre da Eleine Krieger Garcia e Igor De Belli di Fp Cgil VdA.
"E' necessario vagliare tutte le soluzioni possibili, compresa la ricerca di professionisti esteri, come già adottato da altre regioni - afferma il sindacato -. Di fronte a questa drammatica situazione, è fondamentale che la politica intervenga immediatamente per risolvere le problematiche, avviando fin da subito interventi, anche di emergenza".
"Nonostante gli sforzi indubbi della Usl per mettere in atto tutte le strategie possibili per reclutare e assumere pediatri, anche ricorrendo ai cosiddetti medici 'gettonisti' per garantire il servizio pediatrico ospedaliero, la mancanza di tali professionisti - scrive Fp Cgil - è talmente grave che la garanzia delle prestazioni ospedaliere per i nostri bambini e bambine è seriamente a rischio. L'équipe di Pediatria ospedaliera è attualmente composta da soli quattro pediatri (incluso il primario), che si alternano per coprire l'intero servizio h24: si tratta della garanzia dell'assistenza pediatrica ospedaliera regionale".
I minori di età compresa tra 0 e 14 anni sono in Valle 15.000; una categoria di utenti "che potrebbe rimanere senza copertura"; nella nostra regione si registrano circa due nascite al giorno, "che rischierebbero di rimanere senza assistenza".
Questo dato "non considera l'attività di ricovero e le prestazioni mediche ambulatoriali, essenziali per la popolazione infantile". Inoltre "il rapporto tra medici pediatri di base e bambini è già in forte sofferenza. In una situazione così grave, è evidente che i professionisti rimasti non riusciranno più a sostenere ritmi di lavoro estenuanti, con le implicite ricadute sulla sopravvivenza stessa del servizio. Lo stesso vale per il personale infermieristico e gli Operatori socio-sanitari-Oss" che operano nell'unico punto nascite della Valle.