"Perché il fatto non sussiste", questa mattina il gup del tribunale di Aosta ha assolto, in rito abbreviato, dall'accusa di corruzione gli imprenditori edili nonché padre e figlio Ezio (68 anni) e Tiziano Colliard (47), titolare dell'impresa edile 'Vico srl' di Hone e l'architetto 58enne Valerio Cappelletti (foto in basso), membro sino al 21 maggio 2023 della Commissione edilizia comunale di Valtournenche.
La vicenda giudiziaria riguarda la realizzazione di 'The Stone', condominio alto 30 metri previsto a Cervinia, nell'area dell'ex hotel Fosson. La procura aveva chiesto due anni di carcere sia per Ezio Colliard, amministratore unico della Vico srl di Hone, sia per l'architetto Valerio Cappelletti, in qualità di membro esperto della commissione edilizia del comune di Valtournenche, e un anno e quattro mesi per Tiziano Colliard, figlio di Ezio.
A tutti erano contestati i reati di 'corruzione per l'esercizio della funzione' (art. 318 cp) e per illecito derivante dalla corruzione stessa - in relazione a un presunto accordo corruttivo volto al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione del 'mini grattacielo'.
Per gli inquirenti l'architetto Cappelletti si sarebbe accordato con Colliard per fargli ottenere il parere positivo sul rilascio del titolo a costruire il palazzone, ottenendo quale contropartita la promessa di una dazione complessiva di 330.000 euro. Gli indagati, sostiene il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Aosta, "avrebbero pattuito di diluire il pagamento della somma nel tempo, sotto forma di corrispettivo per false consulenze, con un anticipo pari a poco più di 10 mila euro"; denaro versato da Colliard a Cappelletti nel pomeriggio del 19 maggio 2023 in piazza Chanoux con un assegno circolare sotto gli occhi degli stessi finanzieri.
Vi sarebbe stato inoltre, si legge nell'avviso di conclusione indagini, l'impegno ad accelerare le operazioni di acquisto dei terreni di Cappelletti, in particolare sull'area camper di Valtournenche, con sovrapprezzo a favore dello stesso Cappelletti, non dichiarato e corrispondente ai 300.000 euro promessi.
Secondo gli avvocati difensori - Corrado Bellora e Andrea Giunti per Colliard; Giorgio Piazzese e Filippo Vaccino per Cappelletti - quella dazione da 10.000 euro era semplicemente un compenso per l'attività professionale svolta. Tesi evidentemente accolta dal giudice.
"Lo abbiamo detto sin dal primo giorno dopo l'arresto - hanno commentato Bellora e Giunti a margine dell'udienza - quel lecito compenso professionale non c'entrava nulla con The Stone e il giudice ci hA dato piena ragione". "L'architetto Capelletti - hanno sostenuto Piazzese e Vaccino - ha sempre perseguito l'interesse pubblico in veste di membro della commissione edilizia del Comune di Valtournenche, così come ha sempre operato da professionista serio nella sua attività privata".