Giovane, determinata, una dichiarata passione politica autonomista per la quale non ha mai esitato a 'metterci la faccia', lavoratrice operosa e fervida sostenitrice dell'agricoltura sostenibile. Quello di Elaine Lunghini, coltivatrice di Chatillon già titolare di un'attività di produzione e vendita di prodotti tipici locali non è certo il ritratto di un'imbrogliona. Ciononostante la Procura Europea (quella che porta a giudizio i presunti autori di reati a danno del bilancio UE) l'ha indagata con l'accusa di truffa aggravata ai danni dell'Unione Europea, sostenendo che non avrebbe coltivato appezzamenti agricoli nel territorio di Nus, per i quali ha percepito oltre 300 mila euro di finanziamento UE.
Assistita dall'avvocata Michela Malerba del Foro di Torino, Lunghini è stata giudicata in rito abbreviato nel novembre scorso dal Giudice per l'udienza preliminare Marco Tornatore, del tribunale di Aosta, che l'ha ritenuta colpevole del reato contestatole e l'ha condannata a dieci mesi di carcere e al pagamento di 600 euro di multa, delle spese processuali e di una provvisionale immediatamente esecutiva di quasi 21 mila euro. Il Gup ha però ha subordinato la sospensione della pena alla condizione che l'imputata, "entro il termine di tre mesi dalla data di irrevocabilità della sentenza - si legge nell'atto - risarcisca integralmente il danno cagionato alla parte civile costituita (la Regione Valle d'Aosta che è parte responsabile per la UE ndr)". Il danno dovrà essere liquidato integralmente in separato giudizio civile e nei confronti di Elaine Lunghini è stato anche avviato un procedimento, sempre in sede civile, per la revoca dei contributi europei a suo tempo elargiti.
E' certa la costituzione di ricorso in Appello da parte dell'avvocato Malerba, che sostiene la piena innocenza della sua assistita, non appena saranno pubblicate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni dal 13 novembre scorso).
Nello stesso procedimento e per lo stesso reato di truffa aggravata era imputata anche un'altra persona, un'agronoma valdostana che è stata assolta con formula piena "per non aver commesso il fatto".