Attualità | 02 gennaio 2025, 14:52

Illumina Aosta, puntata dei preti: il Vescovo chiede scusa, però difende l’onorabilità dei parroci della Diocesi

Illumina Aosta, puntata dei preti: il Vescovo chiede scusa, però difende l’onorabilità dei parroci della Diocesi

Impossibile tacere, così il Vescovo di Aosta, Monsignor Franco Lovignana, ha introdotto il tema della controversa puntata di ‘Illumina Aosta’ – il talk condotto dal giovane Luca Dodaro – che ha visto la partecipazione di quattro parroci valdostani.

Una puntata che ha avuto un successo inaspettato, riscuotendo oltre 500mila visualizzazioni su YouTube, ma anche sollevato diverse polemiche sulla stampa – in particolare di area cattolica – che ne ha sottolineato il carattere dissacrante. Così l’augurio pastorale per il nuovo anno – che citando il Salmo 66, esorta a sostenere le neo famiglie, i giovani e i fragili -, diventa per il Vescovo Lovignana anche l’occasione per prendere pubblicamente posizione sulla puntata e per chiedere scusa a tutti i fedeli che si sono sentiti toccati in negativo dal tono eccessivamente 'scanzonato' della puntata".

(…) non posso tacere ciò che è sulla bocca di tutti, ossia lo show che ha visto come protagonisti quattro sacerdoti della nostra Diocesi e che ha avuto un’enorme visibilità, suscitando reazioni contrastanti”, introduce Lovignana.

“Finora non ho preso posizione pubblicamente – continua il Vescovo -, limitandomi a dire il mio pensiero ai quattro interessati. Ho fatto così per non alimentare ulteriormente le polemiche. Tuttavia, dopo tanti commenti, richieste di chiarimento, generalizzazioni e illazioni sul comportamento dei preti della Diocesi, ritengo che sia utile dire una parola ufficiale (…) raccontando i fatti così come hanno coinvolto la Diocesi stessa e il Vescovo”.

Con una nota ufficiale, dunque, l’autorità ecclesiale della Valle d’Aosta precisa: “diverse persone domandano: Il Vescovo ha autorizzato? Il conduttore di Illumina Aosta ha chiesto, attraverso il Vicario Generale, se era possibile invitare dei sacerdoti al suo show? La mia risposta è stata che non ritenevo di dover autorizzare o censurare un invito rivolto ai sacerdoti, uomini adulti e responsabili, capaci di valutare la propria preparazione e capacità per intervenire o meno in uno spettacolo pubblico. Sono abituato a fidarmi dei miei sacerdoti. Punto. Da lì in poi il Vescovo non ha più saputo nulla se non a cose avvenute. Nessuno dei sacerdoti ha chiesto autorizzazione e, neppure, questa era necessaria”.

E ancora, arrivando al nocciolo, scrive Lovignana: “altre persone chiedono: il Vescovo approva?. Dico subito che credo che i quattro sacerdoti abbiano agito in buona fede e abbiano cercato di mostrare un volto simpatico del prete e anche di dire una parola di Vangelo in un ambiente leggero. In parte, forse, ci sono anche riusciti. Fatta salva, dunque, la loro buona fede, non posso non rimarcare che il modo in cui sono stati affrontati alcuni temi delicati (in primis la morte, i Sacramenti e i Sacramentali), le risate scomposte e in particolare il linguaggio volgare e grossolano, sono effettivamente offensivi verso le persone e verso la sacralità della vita ecclesiale e svilenti il ministero sacerdotale. Al riguardo approfitto per fare pubblicamente ciò che ho fatto in privato con diversi fedeli che sono venuti a parlarmi, cioè chiedere scusa a nome dei miei confratelli se questi modi e queste parole sono stati occasione di scandalo”.

“Questo scivolone – si avvia alla conclusione il Vescovo – sarà occasione per noi sacerdoti di riflettere insieme sul nostro modo di porci in relazione con la gente, per essere davvero vicini senza svalutare il messaggio di cui siamo servitori”.

Il Vescovo della Valle d’Aosta, tuttavia, non intende delegittimare il lavoro di evangelizzazione costante e discreto portato avanti dai sacerdoti della Diocesi, così puntualizza nella nota: “(…) desidero sottolineare come normalmente tutti i nostri sacerdoti svolgano con dedizione, coscienza e amore il loro ministero a servizio delle comunità e questo con grande generosità e spirito di sacrificio. Di questo voglio ringraziarli pubblicamente, anche come riparazione per alcuni apprezzamenti ingenerosi apparsi in qualche articolo”.

Giuseppe Manuel Cipollone