In riferimento alla lettera da voi pubblicata dal titolo 'In Piemonte è corsa agli inceneritori. E se oggi la Valle cambiasse idea?' come Valle d'Aosta Aperta, gruppo politico formato da Area Democratica Gauche Autonomiste, Ambiente Diritti e Uguaglianza - Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle, vogliamo ribadire come, anche oggi, sosterremmo Valle Virtuosa nella battaglia per evitare la costruzione di un inceneritore in Valle d'Aosta.
La scelta fatta nel 2012 fu lungimirante, sia per quanto riguarda la salvaguardia della salute dei cittadini sia per ragioni economiche.
L'emissione di gas inquinanti e sostanze dannose per la salute prodotti dal processo di incenerimento, infatti, avrebbe provocato un aumento dell'inquinamento atmosferico, un aspetto che risulta particolarmente preoccupante in una regione incastonata tra le montagne e con un delicato equilibrio ecologico.
La costruzione di un inceneritore avrebbe poi voluto dire un grosso investimento a carico dei cittadini con aumenti smisurati della TARI e l'importazione di rifiuti da fuori Valle, visto che quanto viene prodotto nella nostra Regione non sarebbe sufficiente per rendere l'impianto economicamente sostenibile.
Il lettore propone di avviare una riflessione sull'immobilismo della politica che, dopo 12 anni da quella scelta, non solo non ha introdotto il ciclo completo dei rifiuti, ma ha rimandato qualsiasi scelta: ciò è quanto chiediamo a gran voce da allora!
Nel nuovo Piano regionale dei rifiuti 2022-2026, approvato da poco, si punta, giustamente, sulla riduzione dei rifiuti, sul riciclo e sulla necessità che l'attività del centro di Brissogne riduca lo smaltimento in discarica, indipendentemente dalla natura degli imballaggi o dai contributi CONAI.
Servono azioni più incisive e mirate per raggiungere questi obiettivi, non scelte anacronistiche, fatte non solo in contrasto con la tutela dell'ambiente e la salute dei valdostani, ma anche con una visione di economia e di turismo ecosostenibile.