Attualità | 15 gennaio 2025, 07:24

Fiera di Sant'Orso 2025, Siro Viérin non ci sarà

Fiera di Sant'Orso 2025, Siro Viérin non ci sarà

Aspetterà ancora almeno un anno per brindare alla sua 50esima partecipazione alla Millenaria. Martedì sera, durante la presentazione al bar La Cave Valdôtaine, ad Aosta, del libro di Francesco Di Vito 'La fiera di Sant’Orso. Un artigiano racconta', lo scultore Siro Viérin ha annunciato che dopo 49 anni di presenza costante non parteciperà alla Foire di giovedì 30 e venerdì 31 gennaio prossimi. Troppi gli impegni di lavoro al suo rifugio ai piedi del Mont Fallère, a Vetan e con le opere destinate ai tanti clienti: "Non sono riuscito a terminare nemmeno una scultura per l'imminente Millenaria e allora mi sono preso una pausa. Magari tornerò l'anno prossimo o tra due anni, ma non è un problema".

Di Saint-Oyen, dove vive e lavora, il 64enne artista-artigiano Siro Vierin scolpisce il legno da quando è bambino, attento osservatore della realtà del mondo contadino.

La decisione di dedicarsi a tempo pieno all’attività artistica matura dopo un breve corso di scultura alla Scuola di Agricoltura di Aosta e dopo tre fondamentali anni di studio a fianco di Rolando Robino, che lo avvia all’arte del colore e della prospettiva.

Professionista da oltre 45 anni, partecipa alle principali fiere di artigianato in Valle d’Aosta fin dal 1976. Meritano di essere ricordate le sue mostre personali ad Aosta nel 1983, nel 1995 e 2007, nella sede espositiva della Chiesa di San Lorenzo, e la sua partecipazione a varie rassegne collettive, svoltesi ad Aosta, Saint-Vincent, Gressan, Donnas, ma anche all’estero: in Francia (Arles, Meysieu, Passy) e in Finlandia (Lahti, nel 1992) al fianco di altri artisti valdostani.

Alcune tra le sue numerose opere sono state pubblicate su ‘Arte Italiana nel mondo’ (Celit), ‘Sculptures en bois de la Vallée d’Aoste* (Phelina, 1987), ‘Arte pastorale e artigianato tipico in Valle d’Aosta i protagonisti* (Pheljna, 1987), ‘Sculptures en bois de la Vallée d’Aoste: i santi’ (Pheljna, 1992).

Insieme alla famiglia è proprietario del rifugio Mont Fallère a Vetan: lungo il percorso ha preso vita un museo a cielo aperto che, attualmente, conta circa 400 sculture di piccole e grandi dimensioni.

pa.ga.