Ferma condanna nei confronti "degli episodi di razzismo avvenuti nella nostra regione a danno di ragazzini molto giovani impegnati in una partita di calcio", è espressa in una nota del Partito Democratico della Valle d'Aosta. Il riferimento è a quanto reso noto dalla dirigenza dell'Asd Saint-Vincent/Chatillon ovvero che, durante la partita giocata domenica scorsa in trasferta, dalla tifoseria del Ponderano qualcuno - probabilmente il genitore di uno dei calciatori della formazione biellese - ha rivolto insulti razzisti ("Scimmia di m....") a un giocatore di colore 13enne della formazione valdostana.
"Con grande rammarico e preoccupazione - si legge - apprendiamo che le offese sono arrivate proprio da quella che dovrebbe essere la comunità educante della nostra società. Genitori che hanno usato epiteti non ammissibili in nessun contesto".
Il PD esprime "vicinanza e solidarietà alla persona che ha subito le ingiurie e a tutti e tutte coloro che hanno dovuto assistere all'episodio di violenza" e ringrazia "la società sportiva per la forte presa di posizione che procederà, come dichiarato, a denunciare i fatti, condannandoli dal primo momento".
Episodi simili "non possono essere in alcun modo tollerati e ognuno di noi non è solo responsabile di sé stesso ma anche della società a cui appartiene e non essere indifferenti di fronte a simili comportamenti equivale a sostenerli o condividerli. Per questo la presa di posizione della società sportiva merita una nota di merito dall'intera comunità valdostana, perché dimostra come lo sport non sia solo un modo per fare attività fisica, ma come evidenziato nella nostra Costituzione "La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme".
Purtroppo, non si tratta di episodi isolati ricorda l'Onorevole pidino Mauro Berruto: "Pochi giorni fa a Rimini è successo un fatto analogo durante una partita di basket. La società in cui giocano anche le figlie della signora che dagli spalti ha rivolto insulti alla giovane giocatrice ha preso una posizione fortissima contro chi ha offeso la ragazza, che ha ricevuto, giustamente, il Daspo e nessun provvedimento contro la ragazza che ha reagito all’offesa lasciando il campo. Un caso in cui il buonsenso, la giustizia sportiva e quella ordinaria hanno fatto un buon lavoro".