''Sono pentito e mi scuso per averle scritto insulti e parole brutte durante i nostri litigi ma non l'ho mai minacciata di morte e non l'ho mai picchiata'.
Lo ha detto oggi nell'aula del tribunale di Aosta - prima interrogato dal sostituto procuratore Giovanni Roteglia, poi dal suo avvocato difensore e infine dal legale di parte civile - il 20enne valdostano a processo perché imputato di stalking nei confronti dell'ex fidanzata alla quale, a fine 2023 quando lei era ancora minorenne, avrebbe rivolto anche la minaccia: 'Ti faccio fare la fine di quella là', riferendosi con tutta evidenza all'omicidio di Giulia Cecchettin che in quei giorni era sulle prime pagine di tutti i giornali.
In un'ora di interrogatorio il giovane ha affermato che nella loro relazione, iniziata nell'estate del 2022 e conclusasi dicembre dello stesso anno, lui e la ragazza si sarebbero visti di persona una sola volta nel mese di settembre, per giunta insieme ad altre persone e che quando litigavano al telefono o in chat "scappavano parole brutte, insulti ma da parte di tutti e due''.
Nel 2023 i due giovani si erano risentiti al telefono nell'estate del 2023 ma la relazione non era ripartita e lui poi si era fidanzato con un'altra ragazza.
L'avvocata di parte civile, Anna Ventriglia, già presidente del Centro Donne Antiviolenza, ha ricordato all'imputato che nelle chat delle conversazioni con la ex lui aveva scritto frasi del tipo ''non ti azzardare che ti vengo a prendere''. Lui si è schermito asserendo che "si trattava di contesti particolari in cui si dicevano cose pesanti di cui oggi mi dispiaccio molto, ma erano momenti così".
Il 20enne era stato arrestato il 24 novembre del 2023 (pm D'Ambrosi) e scarcerato il 5 dicembre ma con il braccialetto elettronico, che porta ancora oggi, mentre è sottoposto al divieto di dimora ad Aosta e di avvicinamento alla parte offesa. Il processo è stato rinviato al 28 febbraio prossimo per la discussione e la sentenza.