Economia | 18 febbraio 2025, 13:20

Tassa rifiuti, per il 2025 in Valle solo lieve 'ritocco' Istat

Tassa rifiuti, per il 2025 in Valle solo lieve 'ritocco' Istat

Gli aumenti spropositati della Tari in Valle d'Aosta nel 2024  (+20,3% sul 2023  contro una media nazionale del +2,6%, secondo Cittadinanzattiva) quest'anno non dovrebbero ripetersi ma la cifra da sborsare sarà "in linea con quella dell'anno passato - ha detto oggi l'assessore regionale all'Ambiente, Davide Sapinet (foto sotto), durante la consueta conferenza stampa della Giunta per illustrare i principali provvedimenti adottati.

Le tariffe "sono state lievemente ritoccate dopo essere state analizzate dal tavolo tecnico che - ha sottolineato Sapinet - oltre a riunirsi per quel che riguarda i rifiuti sta affrontando anche la questione, che è la sfida forse più rilevante, sull'evenienza di abbassare sempre più il quantitativo di indifferenziato che andiamo a conferire in discarica. Oggi siamo al 29%, una percentuale incoraggiante rispetto agli anni passati".

   

In questo ambito, la Giunta ha preso in esame la "deliberazione - comunica la Regione in una nota - relativa alla 'Determinazione per l'anno 2025 delle tariffe da applicare a carico dei sub-Ato per il conferimento dei rifiuti urbani presso il centro regionale di trattamento di Brissogne, da assumere a riferimento per la determinazione dei costi di gestione dei rifiuti urbani nonché delle tariffe per il conferimento presso il centro dei rifiuti speciali simili agli urbani'. L'applicazione delle nuove tariffe per l'anno in corso permetterà fin da subito ai sub-Ato di definire una stima più attendibile delle cifre da prevedere per lo smaltimento/recupero dei rifiuti".    

Per Sapinet “è chiaro che la sfida è di abbassare ulteriormente la quota di indifferenziata” ma anche di proseguire con il lavoro che “i sub-ato stanno facendo, andando avanti per aumentare la qualità”.   

La Giunta regionale inoltre ha approvato il riconoscimento del Centro regionale di gestione dei rifiuti di Brissogne come impianto minimo, in attuazione a quanto previsto dal programma nazionale per la gestione dei rifiuti. “La definizione ‘formale’ di impianto minimo - si legge nella nota - garantirà, sotto il profilo tariffario, una regolazione dei costi riconosciuti e delle tariffe di accesso secondo quanto previsto dal Metodo tariffario (Mtr2) adottato dall’Autorità, che stabilisce inoltre un limite massimo ai costi complessivi riconoscibile ai gestori e un aggiornamento degli stessi attraverso meccanismi di riallineamento dei costi del bilancio nelle varie componenti e in base al tasso d’inflazione. Inoltre il sistema premia la strada della valorizzazione del rifiuto, penalizzando il conferimento in discarica”.

red.laprimalinea.it