Cronaca | 25 febbraio 2025, 10:30

Maxi inchiesta dei carabinieri su inquinamento ambientale e concessioni cave in Valle; fra i 13 indagati anche un dirigente regionale

Enorme la mole dell'inchiesta, suddivisa in diversi filoni e non ancora terminata

Maxi inchiesta dei carabinieri su inquinamento ambientale e concessioni cave in Valle; fra i 13 indagati anche un dirigente regionale

I carabinieri del Reparto operativo di Aosta e del Nucleo Operativo Ecologico hanno notificato in questi giorni a 13 indagati l'avviso di conclusione indagini nell'ambito di una complessa indagine sulla gestione di cave di inerti in Valle d'Aosta. Diversi i sequestri tra cui quelli di due cave a Issogne, dove viene estratta la pregiata 'pietra verde'.  Il reato principale è quello di inquinamento ambientale derivante da presenza di amianto. Tra gli indagati figura anche il dirigente dell'assessorato regionale delle Opere pubbliche, Dipartimento ambiente settore Attività estrattive, Rifiuti ed Economia circolare.

Si tratti di reati "contro la salute pubblica e dei lavoratori", spiegano gli investigatori coordinati dal pm Giovanni Roteglia.

Nello specifico si sarebbero rinvenute fibre di materiale pericoloso, ovvero di amianto, all’interno di pietrisco prodotto in una cava in bassa Valle. In particolare, gli investigatori del Reparto e del Nucleo hanno ricostruito in modo dettagliato la filiera produttiva del materiale lapideo. Le risultanze investigative ad oggi emerse, condotte con il supporto di personale di ARPA Valle d’Aosta  e attualmente in fase di approfondimento mediante accertamenti tecnici affidati tecnici qualificati di ARPA Liguria, hanno portato a un quadro indiziario da cui emergerebbe che il materiale sarebbe stato estratto e commercializzato senza il rispetto delle norme di sicurezza, con particolare riferimento alla 'pietra verde'.

Le indagini sono ancora in corso relativamente alle misurazioni della quantità di amianto e altri elementi astrattamente pericolosi.

Sono stati poi condotti ulteriori approfondimenti in tema anche di sicurezza dei lavoratori, in collaborazione con ARPA Piemonte - Centro Regionale Amianto (CRA) e con la Struttura Complessa di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L) di Aosta. Le indagini, come riportato sopra, si sono estese anche a una seconda cava a Issogne (stessi proprietari della prima).

Sulla base delle risultanze investigative, condotte pure con intercettazioni telefoniche e ambientali, su richiesta della Procura il gip del Tribunale di Aosta ha emesso un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due cave di estrazione della pietra e dei relativi macchinari. Il sequestro è stato eseguito dal Nucleo Investigativo dell'Arma.

Parallelamente, il NOE Carabinieri ha eseguito numerose attività di perquisizione e sequestro probatorio in oltre 90 luoghi su tutto il territorio nazionale al fine di identificare e bloccare la diffusione di materiale potenzialmente pericoloso.

A oggi è stato posto sotto sequestro materiale impiegato in attività di edilizia e di giardinaggio.

Allo stato, le indagini procedono per le ipotesi dei reati di “Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro”, “Inquinamento ambientale”, “Inquinamento ambientale colposo”, “Frode in commercio”, “Attività di gestione di rifiuti pericolosi non autorizzata”, “Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente”, “Contravvenzioni commesse dai datori di lavoro, dai titolari, dai dirigenti e dai direttori responsabili” relativa “alla sicurezza e salute dei lavoratori nelle industrieestrattive a cielo aperto o sotterranee”.

Enorme la mole dell'inchiesta, suddivisa in diversi filoni e non ancora terminata.

patrizio gabetti