Cala il sipario sul tema politico centrale delle ultime settimane: l’election day per le elezioni regionali e comunali. In Consiglio Valle la maggioranza tiene nonostante il voto segreto chiesto dalla Lega (e non solo), ma senza gli appoggi esterni di cui tanto si è discusso. Sono 19 i voti a favore (cinque contrari e 11 astensioni) con cui il Governo Testolin blinda le modifiche normative licenziate dalla I Commissione, escludendo ogni altro emendamento in arrivo da PCP e RV.
Il pomeriggio passa fra un botta e risposta, con Aurelio Marguerettaz (UV) che monopolizza il dibattito e scava una trincea impossibile da penetrare per la minoranza. L’unico colpo di scena è il ritorno, nel testo appena approvato, del limite dei mandati per i sindaci, che da abolito viene fissato a quattro. Ovvero uno in più rispetto al limite attuale.
Poi è tutto da programma: aumento degli assessori in Giunta, abbassamento del quorum al 40% per la validità del turno elettorale e i ritocchi alle indennità per i Comuni sotto i 5mila abitanti. Oltre – ovviamente – al tanto divisivo “election day” che viene confermato. E così, si chiude il primo vero passo verso le elezioni 2025, che saranno fissate successivamente con un decreto del Presidente di Giunta.