Economia | 12 marzo 2025, 16:30

L'artigianato valdostano ha una nuova legge che lo valorizza

L'artigianato valdostano ha una nuova legge che lo valorizza

Nella seduta pomeridiana di oggi mercoledì 12 marzo il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell'artigianato valdostano e nuova disciplina dell'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition (Ivat), ora denominato L'Artisanà. Il testo ha ottenuto 28 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA, Lega VdA, FI) e 7 astensioni (RV, PCP).

Dei 22 emendamenti presentati in Aula al testo predisposto dalla quarta Commissione, ne sono stati approvati quattro: uno della maggioranza, uno di Rassemblement Valdôtain e due della Lega VdA.

L'iniziativa legislativa è volta a valorizzare, in un testo unico, il patrimonio culturale e identitario rappresentato dall'artigianato valdostano, con particolare attenzione a quello storico e tradizionale, per accrescerne il valore pubblico negli ambiti culturale, economico, sociale, ambientale e turistico. Viene delineato un quadro di misure e strumenti per il suo sviluppo, anche attraverso un sistema di formazione integrato.

Il dibattito in Aula

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy (foto sotto), ha parlato di "una legge importante a cui la maggioranza ha chiesto di portare i nostri contributi al testo normativo, cosa che abbiamo fatto con grande spirito di collaborazione per contribuire a normare un settore centrale della nostra storia e identità culturale. Spiace che questa ricerca della condivisione arrivi solo a fine Legislatura e non sia stata utilizzata prima. Questa legge dà una definizione di cos'è l'artigianato tipico valdostano, ma si sarebbe potuta inserire una classificazione più precisa - e si sarebbe dovuto insistere di più anche sulla parte di trasmissione dei saperi - che arriva decisamente in ritardo e non sappiamo se riuscirà a recuperare le professionalità storiche che stanno andando perse. La quasi totalità di conferitori all'Artisanà di coppe dell'amicizia, simbolo della Valle d'Aosta, è costituita da pensionati, giovani non ce ne sono. La parte sull'attività di avvicinamento alle tecniche dell'artigianato è un po' debole: servono nuovi artigiani che possano vivere della loro attività, mentre oggi riscontriamo una prevalenza di pensionati ed è per questo motivo che proponiamo, tramite emendamenti, dei corsi di teoria sull'identità valdostana e di pratica sulle tecniche di produzione per scuole di ogni ordine e grado nonché borse di studio per studenti meritevoli per studiare artigianato in Italia e all'estero".

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco (foto in basso), ha evidenziato: "Al di là di qualche criticità sanabile, il testo è del tutto adeguato a salvaguardare e sostenere la crescita del settore, delle nostre imprese e dei nostri artigiani, che sono risorsa essenziale per la nostra cultura e la nostra economia, capace di aprirsi a contaminazioni che lo rendono sempre più attrattivo. I capisaldi sono quattro: la creazione del Comitato tecnico per la tutela dell’artigianato che fornirà i pareri alla Giunta sulle diverse questioni dell’artigianato, in modo da poter riempire di contenuti i macro principi di questa norma; un sistema di formazione integrato, con corsi di formazione permanente, programmi di orientamento rivolti ai giovani, in collaborazione con le scuole, e formazione professionalizzante;  gli incentivi economici per preservare le tecniche e conoscenze a rischio di progressivo abbandono; la ridefinizione dell’Ivat e la valorizzazione del Museo dell’artigianato valdostano di tradizione per le attività culturali ed espositive. Importante poi l'attenzione alle manifestazioni fieristiche, in particolare la Fiera di Sant'Orso, che sono fondamentali per promuovere l'artigianato a livello nazionale e internazionale".

"I due temi principali di questa nuova legge riguardano il modello organizzativo dell'Artisanà e la classificazione dell'artigianato, su cui temiamo tra l’altro un forte rischio di discrezionalità delle sue categorie che saranno individuate con delibera di Giunta - ha affermato il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Rispetto al precedente quadro normativo non si trova più alcuna spiegazione di cosa si intenda per 'artigianato', almeno in termini generali. La vera definizione di artigianato 'storico' e 'tradizionale' sarà individuata soltanto nella successiva delibera di Giunta, senza un quadro legislativo di riferimento entro cui poter lavorare. Troviamo poi ulteriori aggettivazioni - 'territoriale e artistico' - non meglio esplicitate, lasciando così molta discrezionalità a chi dovrà deliberare e che possono compromettere la buona funzionalità di questo impianto di legge".

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha parlato di disegno di legge "molto atteso, vista l'obsolescenza delle leggi e considerata l'importanza dell'artigianato locale quale elemento fondamentale del patrimonio culturale, identitario e socio-economico valdostano. Questa legge ha avuto un iter che è partito bene a ottobre 2023, con un gruppo di lavoro che ha coinvolto anche tutti i Capigruppo, ma che purtroppo oggi sconta una mancanza di dialogo e che si ritrova nelle dichiarazioni rilasciate da artigiani e associazioni di categoria in audizione e in 30 emendamenti presentati in Aula e in Commissione da venerdì a oggi. Di fatto è un'operazione di restyling e di marketing: la denominazione Ivat viene sostituita con L'Artisanà  e la Foire in La Saint Ours. L'artigianato valdostano, come elemento identitario, sconta un mondo agricolo che sta scomparendo e tutti gli oggetti a esso collegati: oggi, in questo testo di legge, aver tolto la classificazione, che invece c'era prima, sembra voler venir meno proprio a questo aspetto culturale. Anche gli attori principali, gli artigiani, vengono quasi marginalizzati e non li ritroviamo più negli organi di decisione: ecco perché abbiamo presentato un emendamento affinché vengano reinseriti nel CdA dell'Artisanà".

"Riteniamo che questo testo di legge manchi di una visione lungimirante e per questo motivo abbiamo presentato una serie di emendamenti finalizzati a garantire un sostegno duraturo al settore dell'artigianato tipico valdostano - ha dichiarato il Consigliere Christian Ganis (FI) -. La trasmissione dei saperi e delle produzioni sono punti chiave per lo sviluppo e la valorizzazione del settore e devono essere maggiormente potenziati. L'artigianato riflette secoli di storia, tradizioni e cultura della nostra regione. Per questo motivo serve una normativa che sostenga a pieno le sue necessità".

Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, "è fondamentale e non rinviabile la valorizzazione e la tutela del settore, disciplinando la produzione artigianale valdostana in un testo unico e organico, che demanda a delibere successive l'aggiornamento e le modifiche necessarie al suo iter attuativo. Tengo a sottolineare l'importanza degli articoli legati al sistema di formazione, per trasmettere questo patrimonio alle giovani generazioni e per dargli un momento di conoscenza e di maggiore lustro. Così come evidenzio l'importanza della rete commerciale: i cosiddetti 'corner', i punti vendita che hanno un angolo destinato all'artigianato, sono quindi essenziali. Dietro questo settore, esiste un aspetto economico importante, un'integrazione per molti artigiani che è funzionale e dominante, soprattutto per le grandi firme che hanno trovato una linea unica riconoscibile e autentica. Diventa necessario dare continuità al settore di tradizione, pur sapendo che esiste una componente di innovazione artistica dove è difficile definire un confine, mentre non è così per quello di tradizione".

L'assessore allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha evidenziato "il lavoro corale fatto da tutti i gruppi consiliari: tutti animati dall'amore per il nostro artigianato e la volontà di sostenere al meglio i nostri artigiani, produttori di indubbio valore per la nostra comunità. Il lungo iter di preparazione del testo normativo ha visto un grande lavoro di consultazione con gli artigiani e gli esperti di un settore dalle tante sfaccettature e declinazioni, il cui contributo ha consentito di implementare la visione politica e gli obiettivi che la nuova legge si propone di raggiungere. Il testo di legge, dopo essere stato approvato in Giunta nel dicembre scorso, è poi approdato nelle Commissioni ed è iniziato il lavoro di confronto politico tra i gruppi consiliari".

"L'artigianato di tradizione storico è il cuore e il punto di partenza del nostro artigianato e sarà il Comitato tecnico - istituito con questa legge - a occuparsi di proporre la definizione, nel dettaglio, delle varie categorie che lo compongono, con un approccio flessibile che consenta future integrazioni sulla base dell'evoluzione del settore - ha proseguito Bertschy -. Le categorie di artigianato sono differenti, ma non sono nette e distinguibili in maniera così precisa e hanno elementi di sovrapposizione che necessitano di una metodologia adattabile che sappia stare al passo con i cambiamenti emergenti. Ovviamente, la delibera applicativa che seguirà sarà oggetto di confronto con le Commissioni: la priorità di questa legge è quella di operare nell'interesse del mondo dell'artigianato. È importante ripartire dai giovani e riteniamo la formazione un elemento chiave, non solo per avvicinare i ragazzi al settore, ma anche per coinvolgere un più pubblico giovane. Con questa legge abbiamo tentato di mettere a valore la norma precedente, valorizzando e incentivando anche la rappresentanza degli artigiani - professionisti e hobbisti portatori di diverse visioni ed esigenze - nei momenti partecipativi dell’attività dell'Artisanà".

Il Presidente della Giunta, Renzo Testolin, ha aggiunto: "Vi è stata un'attenzione particolare su questo disegno di legge: vi è stato un lavoro che arriva da lontano, alla ricerca di equilibri in un mondo dinamico e con punti di vista diversi. In questo mondo non c'è un interlocutore unico: c'è una biodiversità che rappresenta anche la sua vitalità. Vi sono due elementi essenziali: il primo è il valore identitario, che è stato ripristinato per evidenziare le tutele verso l'artigianato di tradizione e storico; il secondo è di responsabilizzazione, sia per la Commissione consiliare sia per il Comitato tecnico che dovrà trovare delle soluzioni tecniche da sottoporre alla politica per valorizzare al meglio questo settore".

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