Cronaca | 27 marzo 2025, 21:45

Fiori e una 'misteriosa' panchina rossa a Equilivaz a un anno dall'omicidio di Auriane Laisne

Fiori e una 'misteriosa' panchina rossa a Equilivaz a un anno dall'omicidio di Auriane Laisne

"Auriane Nathalie Laisne 5-4-2024". Qualcuno (ma chi?) ha inciso - senza curarsi troppo dell'eleganza del tratto - questo breve epitaffio su una panchina di legno, dalla stessa mano probabilmente costruita artigianalmente, dipinta di rosso e poi collocata vicino all'ingresso dell'antica chiesetta diroccata nel villaggio abbandonato di Equilivaz a La Salle dove, "tra il 26 e il 27 marzo 2024", scrivono i carabinieri, è stata assassinata Auriane, 22enne di Lione.

Omicidio per il quale il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Aosta, Davide Paladino, ha disposto processo immediato in Corte d'Assise per mercoledì 7 maggio nei confronti di Sohaib Teima, l'allora 21enne di Fermo compagno di Auriane e che in quei giorni di marzo si trovava con lei in vacanza in Valle d'Aosta. Oggi, 26 marzo 2025, a un anno esatto dal brutale omicidio (a Auriane è stata tagliata la gola ed è morta soffocata dal proprio sangue) vicino alla chiesetta sono stati deposti fiori: un gesto affettuoso e intimo a memoria di una giovane vita spezzata; ma quella panchina nessuno sa, per ora, chi possa averla realizzata. Quando è comparsa? E' stata costruita e dipinta in loco, o vi è stata trasportata? 

Non l'ha ideata Uniendo Raices, l'associazione che in Valle d'Aosta coordina la realizzazione e la collocazione delle 'panchine rosse' che, ricorda Miguelina Baldera Santana, presidente di Uniendo Raices, "sono strumenti di sensibilizzazione ben definiti, 'corredati' da frasi-simbolo e da numeri di telefono di emergenza contro la violenza di genere; qualcosa di facilmente identificabile e l'allestimento è sempre concordato con enti pubblici e/o pubbliche amministrazioni, non è mai estemporaneo e men che meno 'svincolato' dal preciso intento di comunicazione sociale. Il triste caso di Auriane Laisne ha colpito profondamente la comunità valdostana e certamente ancor più quella di La Salle e comprendiamo benissimo la volontà di segnare il ricordo di questa ragazza dal destino così terribile. Ciò non toglie che quella panchina non ha nulla a che vedere con le nostre".

Non ne sa nulla nemmeno il Centro donne contro la violenza di Aosta (contattato da Laprimalinea.it) e l'assenza di loghi richiamanti amministrazioni pubbliche lascia intendere che anche Comune e Regione siano estranei al gesto commemorativo. "Sarebbe interessante risalire alla 'genesi' di questa iniziativa -  dice la presidente di Uniendo Raices - ne parlerò quanto prima con il sindaco di La Salle, Loris Salice, che anni fa fu tra i primi amministratori locali a inaugurare una 'panchina rossa' nel suo paese". 

Quanto a Teima, unico imputato per la morte di Auriane, era stato arrestato in Francia (dov'è stato condannato per maltrattamenti sempre nei confronti della ragazza) e poi estradato in Italia il 18 novembre scorso. Lui continua a proclamarsi innocente ma l'imputazione è quella gravissima di omicidio aggravato dalla premeditazione e dal fatto che era legato sentimentalmente alla vittima (aggravanti che prevedono l'ergastolo) nonché per occultamento di cadavere, aggravato dal fatto il nascondimento avrebbe avuto lo scopo di garantire l'impunità all'omicida.

 

pa.ga.