"Al convegno del 28 marzo sul tema 'assistente infermiere' svoltosi ad Aosta, gli Operatori sociosanitari-Oss si sono sentiti abbandonati dalla propria politica e dal proprio sindacato, pur essendo stati invitati". Lo scrive in una nota la segreteria dei Migep, Federazione nazionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie.
"Gli operatori sociosanitari - si legge - ritenevano importante il confronto sulle molte criticità che questa figura si troverà ad affrontare nel mondo giuridico, normativo ed economico su quanto annunciato dall’assessore Carlo Marzi (in relazione all'iter avviato dalla Regione per l'istituzione dell'assistente infermiere ndr). Una politica che non vuole il confronto con gli operatori coinvolti in questo progetto è molto preoccupante, poiché non vuole dare spiegazioni su come voler affrontare le grosse criticità che si andranno a riscontrare nell’attimo in cui questa figura sarà attuata".
Gli Oss presenti, afferma il Migep, "si sono sentiti abbandonati anche dai loro sindacati, speravano di ascoltare le loro motivazioni al 'No sull’assistente infermiere', un confronto che avrebbe rafforzato l’analisi; avrebbero potuto dissipare le molte perplessità, avere risposte su tante domande da esporre, ma si sono resi conto che il loro 'No all’assistente infermiere' è solo propaganda sulle RSU, per avere voti".
All'incontro il segretario del sindacato SHC Oss, Antonio Squarcella, e Flavio Guion del Coina "hanno espresso - afferma la nota - le loro perplessità sulla nascita dell'assistente infermiere" mentre l’intervento della senatrice Guidolin e dell’avvocato Natalie Girardi hanno evidenziato come la politica sia disattenta al tema degli Oss, guardi solo agli interessi delle strutture assistenziali che attualmente sono a corto d’infermieri e non sappia come affrontare l'illegalità assistenziale. Il dottor Proia (già dirigente ministero Salute ndr) e il rappresentante degli Stati Generali Oss Gennaro Sorrentino, nel loro intervento hanno evidenziato un pericolo sull’attuazione di questa figura che dovrà interfacciarsi nel mondo dell’assistenza senza una tutela giuridica ed economica poiché non è stato definito lo stipendio di base, ne sono stati stanziati fondi specifici per la formazione e integrazione nel sistema sanitario e sociale della nuova figura, non esiste un piano di integrazione ben strutturato, contratti incerti e non chiari".
Gli Oss presenti, secondo il Migep, "non hanno avuto risposte" dai loro sindacati e dalla politica", invece si sono sentiti "abbandonati a un destino professionale incerto con troppe perplessità giuridiche, normative ed economiche, senza risposte da chi dovrebbe tutelarli. Si sono sentiti svuotati dai loro sogni, perché pensavano a una crescita professionale, a un’evoluzione professionale, a un aumento contrattuale, questo sogno è svanito quando hanno appreso l’enorme criticità che ruota intorno a questa nuova professione, e alla loro attuale professione, prendendo atto dell’enorme sfruttamento che avverrà nei loro confronti. Un lavoro che vivrà nell’oblio totale di norme giuridiche che li relegherà tra l’abuso di professione, l’obbligatorietà e responsabilità professionale, tutto condito da un’assenza assicurativa, da una mancata integrazione economica e giuridica, ma soprattutto senza sbocchi professionali. Una crescita che non avverrà mai, neanche per l’Oss, relegato in una zona grigia, dove non gli viene data nessuna possibilità di essere ascoltato, da una parte schiacciata dagli infermieri, dall’altra ignorata dai politici e dall’altra parte vedere la politica e i sindacati giocare a scacchi sulla pelle di questi professionisti".
E ancora: "Se la politica entrasse in punta di piedi in certi ambiti e coinvolgesse di più chi la sanità di fatto la vive, la eroga e subisce 'tra virgolette' le decisioni altrui, capirebbe che istituire figure surrogate all’infermiere, senza tutele, mette a repentaglio il delicato sistema assistenziale" che ha bisogno "di professionisti con una giusta evoluzione attraverso studi e specializzazione seri, a fronte anche di stipendi e possibilità di carriera professionale, poiché l’assistenza è un ingranaggio delicato fatto di professioni diversificate e tutte necessarie con pari diritti".
Conclude il Migep: Oggi, creare l’unione fra tutti gli Oss presenti in Valle d’Aosta, potrebbe mettere al centro il ruolo dell’operatore, el’importanza di questo profilo, e per far questo l’oss non deve più essere una marionetta manovrata a piacimento nel sistema sanitario assistenziale, deve imparare a 'tagliare i fili' per essere un professionista. Deve chiedere con forza percorsi di carriera credibili, sbocchi professionali adeguati, inquadramenti coerenti, ma soprattutto smettere di assistere passivamente a decisioni che penalizzano la categoria. Deve coordinarsi sotto gli stati generali Oss-Migep, in un nuovo sindacato di categoria SHC Oss che sappia rappresentarli, per evitare che la professione sia sistematicamente ridotta a un ruolo subordinato e privo didiritti e prospettive".
I rappresentanti valdostani del Migep valuteranno nei prossimi giorni con gli Oss locali la richiesta di audizione in Quinta commissione consiliare regionale competente in Sanità.