Economia | 08 aprile 2025, 07:40

Soldi, confilitti, scadenze di gestione: ancora troppe ombre sul Tunnel del Gran San Bernardo

Tra pochi mesi, terminato il temporaneo incarico di vertice affidatogli dopo le dimissioni di Edy Avoyer, Stefano Distilli rassegnerà il mandato in Sitrasb ma intanto sui diversi temi oggetto nei mesi scorsi di forti preoccupazioni è calata una coltre di nebbia comunicativa che avvolge i fatti, offuscando la distinzione tra verità e interpretazione, tra dato e narrazione

Soldi, confilitti, scadenze di gestione: ancora troppe ombre sul Tunnel del Gran San Bernardo

Come procedono i lavori di ripristino e messa in sicurezza del tratto di soffittatura del traforo seriamente danneggiato nel 2017? A che punto è il confronto tra le società 'consorelle' Sitrasb (italiana) e TGSB (elvetica) sui pagamenti e sui tempi di realizzazione della nuova soletta di ventilazione? A che punto è il confronto sulla proroga delle concessioni alle due società di gestione del tunnel? Quanti soldi chiede effettivamente di versare la società svizzera a quella italiana per 'pareggiare' il conto di costi decisi, a quanto pare, unilateralmente? E quanti davvero ne ha versati, ad oggi, Sitrasb?

Risposte a queste domande che pongono importanti riflessioni sul futuro del traforo e gravano sulle tasche dei cittadini, trattandosi il tunnel di struttura pubblica, si attendono dagli esiti dell'interrogazione formulata lo scorso febbraio dal deputato del M5S Antonio Iaria al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e da quelli dell'ultima riunione, lo scorso novembre, della Commissione Mista italo-svizzera del Traforo del Gran San Bernardo allo Starhotels Metropole di Roma, nella cui delegazione italiana presieduta da Martin Brook (a capo dell'Unità per la cooperazione transrontaliera del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale) risulta vi fossero anche rappresentanti del Governo regionale valdostano.

Tra pochi mesi, terminato il temporaneo incarico di vertice affidatogli dopo le dimissioni di Edy Avoyer, il commercialista valdostano Stefano Distilli rassegnerà il mandato e occorrerà trovare un nuovo, stabile presidente di Sistrasb ma intanto sui diversi temi oggetto nei mesi scorsi di forti preoccupazioni è calata una coltre di nebbia comunicativa che avvolge i fatti, offuscando la distinzione tra verità e interpretazione, tra dato e narrazione.

Anche la trattazione pubblica, soprattutto in Consiglio Valle, delle diverse tematiche che giocoforza hanno portato alle dimissioni l'ex presidente Avoyer è sempre parsa frettolosa, quasi sfuggente. Disinteresse istituzionale solo apparente, però, perché le ombre sul presente e sul futuro del tunnel stanno togliendo il sonno a più persone.

Basti pensare che nel verbale della riunione del Consiglio di amministrazione di Sistrab del 28 ottobre 2024 fu messa nero su bianco la perplessità sul fatto che in una relazione congiunta del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza-RPCT e dell'Organismo di Vigilanza-OdV del 30 maggio 2022 non fosse stato indicato come "permanessero in capo" al neo nominato presidente di Sistrasb Edy Avoyer "profili di potenziale conflitto di interesse" con riferimento a specifiche attività della società.

Per molto meno, altri vertici di società partecipate sono stati portati (giustamente) in Commissione d'inchiesta, messi all'angolo, dimessi, azzerati. Ma in quella riunione di ottobre, invece, i membri del Cda di Sistrab dichiararono che di quella relazione potenzialmente in grado di stoppare la nomina di Avoyer non avevano nemmeno avuto evidenza...

Così come sempre in quella seduta fu discussa la pretesa richiesta della 'consorella' TGSB SA di versare rapidamente 1.200.000 franchi perché a dire degli elvetici il cronoprogramma dei lavori alla soletta di ventilazione correva in anticipo rispetto ai tempi e quindi la ditta meritava un 'premio' di produttività. Ennesima decisione presa unilateralmente dalla società svizzera, mentre il Cda italiano si domandava se realmente le cose stessero così e se fosse lecito o quanto meno davvero produttivo erogare una maggiorazione economica alla ditta appaltante (appalto deciso dai soli svizzeri...) dei lavori in difetto del capitolato soltanto perché tale esborso veniva richiesto praticamente senza pezze giustificative. Anche per questo caso è bene ricordare che si è visto intervenire Corte dei conti e procura penale per somme ben inferiori...

pa.ga.