Il Bastone di Asclepio | 11 aprile 2025, 10:26

Dieta Gluten Free; moda o terapia?

Risponde a questa domanda la biologa nutrizionista Nicole Boch; esperta del settore ma anche capace di osservare, cogliere e riflettere su quanto accade intorno a noi...

PhotoCredit: Fitcrunch

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Frequentemente alla domanda "quali alimenti non gradisce?" le risposte dei miei pazienti sono: "ho eliminato il glutine perché mi gonfia”, “ho tolto la pasta perché ho sentito dire che fa ingrassare”, “ho il gruppo sanguigno X e, pertanto, non devo assumere il glutine” ecc.

Eliminare il glutine dalla propria dieta è una scelta salutare?

Alcuni affermano che la celiachia sia una malattia da industrializzazione del cibo perché il cibo che si trova in commercio oggi non è abbastanza 'naturale' per cui il corpo si ribella e si ammala. 

Questa teoria non è assolutamente vera in quanto la celiachia è una predisposizione genetica: nei soggetti affetti dalla patologia l’ingestione del glutine provoca uno stato di infiammazione cronica dell’intestino tenue con un quadro clinico molto variabile che va dalla diarrea profusa con marcata perdita di peso e malassorbimento, a sintomi extra intestinali fino all'associazione con altre malattie autoimmuni. Le diagnosi di riconoscimento della malattia sono, quindi, aumentate perché grazie al progresso della ricerca scientifica è più semplice riconoscerne i sintomi ed effettuare i necessari esami clinici. La dieta priva di glutine è l’unica terapia possibile se si soffre di celiachia o di sensibilità al glutine non celiaca mentre è necessario ridurre il glutine in caso di colon irritabile o disbiosi intestinale ma, in quest'ultimo caso, la sospensione dalla propria alimentazione deve avvenire solo per brevi periodi. Il soggetto celiaco, invece, deve escludere il glutine per sempre.

Cos'è il glutine? E cosa sono i prodotti "gluten free"?

Il glutine è una proteina contenuta nel frumento che ha un ruolo importantissimo nella panificazione perché conferisce elasticità e resistenza all’impasto.

La domanda da porsi quando si acquista un prodotto gluten free è questa: "se tolgono la proteina, cosa aggiungono al suo posto?” 

Per rendere più morbidi i prodotti, in sostituzione al glutine, vengono spesso aggiunti emulsionanti, addensanti, margarine, sale, zuccheri o grassi idrogenati e, di conseguenza, il profilo nutrizionale dell’alimento peggiora come si nota dalla lunga lista di ingredienti presenti nell'etichetta nutrizionale. 

La popolarità di questa dieta è dovuta al supporto di celebrità dello spettacolo e dello sport che esaltano la scelta di seguire l'alimentazione 'gluten free' trasformandosi in guru del benessere ottenendo non pochi vantaggi nello sponsorizzare i prodotti “senza”.

È dimostrato che quasi la metà di coloro che acquistano prodotti senza glutine non sono celiaci ma semplicemente reputano questi prodotti 'più sani', facendo innalzare il fatturato della vendita di prodotti senza glutine che, attualmente, sfiora i 5 miliardi di dollari. Il risultato, purtroppo, è che la dieta senza glutine (unica terapia possibile per chi soffre di celiachia) sia banalizzata e trasformata in una 'moda', non solo generando confusione ma soprattutto inducendo un regime alimentare restrittivo e povero di nutrienti (poche fibre e proteine e molti grassi). 

Le diete a esclusione sono delicate e devono essere riservate a chi soffre di patologie diagnosticate da un medico specializzato. 

Quindi no, non ha senso eliminare completamente il glutine dalla propria dieta se non per i motivi di cui sopra. Il glutine è una proteina vegetale che non causa infiammazione e può tranquillamente rientrare in una dieta sana. 

Impariamo, piuttosto, a leggere e valutare le etichette nutrizionali dei prodotti.

A cura di Nicole Boch

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Sono Nicole Boch, Biologa Nutrizionista, ed esercito la libera professione ad Aosta presso lo studio sito in Via Festaz, 74 ad Aosta. A partire dall'ultimo anno di liceo scientifico mi sono appassionata alla biochimica degli alimenti e ho conseguito, nel 2017, la prima laurea triennale in Tecnologie Alimentari presso l'Università degli studi di Torino.

Indecisa se continuare il percorso intrapreso, proseguendo come professionista che si occupata dei processi alimentari nel settore industriale, ho maturato l'idea che l'attività di laboratorio non mi permetteva di avere un contatto diretto con le persone e, pertanto, mi sono iscritta e laureata, nel 2019, con votazione 110/110 e lode, in Scienze della Nutrizione Umana presso l'Università degli studi di Pisa. Nel 2020 ho sostenuto e superato l'Esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione come Biologa Nutrizionista. Ho effettuato il mio tirocinio presso il settore di Dietologia e Nutrizione Clinica dell'ospedale Umberto Parini di Aosta affiancando i dietisti nelle attività di reparto e ambulatoriali. Nello specifico ho approfondito casi di malnutrizione, obesità, celiachia, diabete e nefropatie. Sono particolarmente affascinata dall'aspetto relazionale che si instaura tra professionista e paziente. Mi piace ascoltare e capire quali sono i motivi per cui i pazienti si rivolgono a me di modo da definire insieme i vari obiettivi da raggiungere nel tempo. E se desiderate sapere di più sulla mia formazione basta cliccare qui https://www.nutrizionistaboch.eu/ 

 

 

 

red.laprimalinea.it