"La mia audizione odierna aveva carattere meramente politico e io in questa sede ho confermato quanto già scritto nella mia lettera ai vertici regionali. Lettera che non avrei mai scritto se non fossi venuto a conoscenza delle dichiarazioni rese dall'au di Cva, Giuseppe Argirò, nella sua audizione di alcuni mesi fa in Commissione consiliare e che gettavano ombre sul mio operato in veste di Presidente di Finaosta". Lo ha detto questa mattina a Laprimalinea.it Nicola Rosset, imprenditore di Quart ed ex presidente della finanziaria regionale Finaosta, dopo quasi due ore e mezza di audizione in Quarta commissione consiliare, dove è stato convocato a seguito della lettera di 16 pagine sugli attuali vertici di Cva e che lamenta 'pressioni politiche' relativamente ai compensi di questi ultimi, indirizzata da Rosset al presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin; al presidente della Quarta commissione, Roberto Rosaire e per conoscenza, all'attuale presidente di Finaosta, Marco Linty. Presenti questa mattina nell'aula del Consiglio Valle, dove è riunita la Commissione, diversi consiglieri non commissari."Ho confermato quanto già scritto nella lettera".Così ai cronisti Nicola Rosset, ex presidente di Finaosta, dopo quasi due ore e mezza di audizione in quarta commissione consiliare, dove è stato convocato a seguito della lettera di 16 pagine sugli attuali vertici di Cva indirizzata al presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, al presidente della quarta commissione consiliare, Roberto Rosaire, e, per conoscenza, all'attuale presidente di Finaosta, Marco Linty.
Presenti nell'aula del Consiglio Valle, dove è riunita la commissione, diversi consiglieri non commissari.
Diverse le domande poste oggi a Rosset durante l'audizione, sia da parte dei commissari di minoranza sia di maggioranza. Tra i più attivi anche il capogruppo Uv, Aurelio Marguerettaz.
Nella lettera, Rosset aveva scritto, tra l'altro, che ci furono "pressioni esercitate da alcuni componenti della giunta regionale" guidata da Erik Lavevaz "affinché si procedesse a un aumento degli emolumenti del management Cva" e che durante il proprio mandato, dal settembre 2021 al luglio 2024, non erano mai "stati presentati da parte di Cva piani strategici degni di tale nome, ma ci si" era "limitati, da parte dei vertici della medesima Compagnia valdostana delle acque, a illustrare delle generiche volontà di crescita di produzione senza però fornire numeri preventivi, ma soprattutto senza rendicontare gli investimenti fatti".