Non c'è pace per il traforo del Gran San Bernardo: da due anni il gestore svizzero ne minaccia periodicamente la chiusura a tempo indeterminato paventando motivazioni creditizie da parte dell'Italia quantomeno discutibili, ma ieri a deciderne lo stop, e chissà per quanto tempo, ci ha pensato un enorma valanga che si è abbattuta su una galleria di protezione sul versante svizzero, danneggiandola in più punti, come evidenziato dai primi sopralluoghi: almeno due travi della soletta risultano fessurate.
Strada chiusa in entrambe le direzioni, dunque e le prospettive di riapertura del tunnel italo-svizzero che unisce Valais e Valle d'Aosta ovvero Svizzera e Italia sono al momento incerte. Per le forti nevicate di ieri, la strada era già chiusa dalla scorsa notte, poi in giornata una vasta colata di neve è scivolata velocemente sulla galleria che sovrasta il lago artificiale des Toules, a poca distanza dall'ingresso elvetico del traforo internazionale.
"La galleria resterà chiusa finché i danni riportati dalla struttura non potranno essere valutati e la sicurezza degli utenti garantita", ha precisato l'Ufficio federale delle strade-Ustra in un comunicato diramato in serata, spiegando che "a causa del pericolo valanghe ancora in corso, ulteriori verifiche potranno essere effettuate solo a partire da domani (ovvero oggi venerdì 18 aprile)". I collegamenti tra Italia e Svizzera possono per ora effettuarsi solo dal tunnel del Monte Bianco e dalla frontiera ticinese: anche il passo del Sempione rimane infatti chiuso fino a nuovo avviso a causa del pericolo valanghe.