Cronaca | 22 aprile 2025, 20:27

Marijuana sequestrata a Nus, il decreto-sicurezza mette a rischio macero anche 800 chili di 'legale'

Marijuana sequestrata a Nus, il decreto-sicurezza mette a rischio macero anche 800 chili di 'legale'

Principio attivo, il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), fino a cinque volte superiore alla dose massima consentita per considerare la pianta 'atossica'. Tanto ne contenevano i sei chili e mezzo di marijuana sequestrata lo scorso ottobre a una coppia di coltivatori di Nus (lui 56 anni, lei 45) dai carabinieri di Nus, coordinati dalla Compagnia di Chatillon/St-Vincent.

I controlli sull'azienda agricola sono scaturiti da autonoma iniziativa da parte del maresciallo Roberto Nossein, comandante della stazione CC del paese di media Valle.

Tre chili sono risultati di 'erba' pura, per un altro importante quantitativo si sono rese necessarie le analisi dell'Agenzia per l'ambiente Arpa, che attestano, secondo gli inquirenti, come tre chili e mezzo della marijuana sequestrata siano stati modificati per aumentarne il principio attivo. 'Erba' geneticamente alterata e di una qualità mai vista prima nella nostra regione, tanto che l'Arpa l'ha censita come 'cannabis sativa mai comparsa prima in Valle d'Aosta'. I due coltivatori (che avevano allestito un spazio 'dedicato' alla marijuana 'top gamma') sono ora accusati dal pm Giovanni Roteglia di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope (articolo 73 del T.U sugli stupefacenti).

Sta di fatto, però, che anche gli altri 800 chili circa di cannabis coltivati dalla coppia e fino a poco tempo fa ritenuti 'legali' e commerciabili perchè contenenti un p.a. molto basso, rischiano ora il macero. Non certo perché sequestrati dai carabinieri: non ce ne sarebbe stato alcun motivo. Il problema è che da 10 giorni è entrato in vigore il decreto-legge sulla sicurezza approvato dal governo che, tra molte altre cose, ha reso illegale l’intera filiera della cosiddetta 'cannabis light', dalla coltivazione alla vendita. Da sabato 12 aprile gli agricoltori che coltivano la canapa sativa per la produzione di cannabis light e i commercianti che la vendono rischiano sequestri e denunce.

Il decreto-legge vieta "la lavorazione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, l’invio, la spedizione e la consegna delle infiorescenze della canapa coltivata anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti o costituiti da tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati". Il Parlamento ha ora meno di 60 giorni di tempo per convertire in legge il decreto.

pa.ga.