Economia | 29 aprile 2025, 08:20

Verbali Commissione CVA; l'au Argirò: 'mio compenso una vergogna rispetto a quello dei miei colleghi'

'il mio guadagno per la partecipata è quattro volte superiore a quello di un operaio; in Italia in tutte le società di capitali il rapporto medio tra gli amministratori e gli operai è di nove volte (...) Olivetti, l'imprenditore progressista del capitalismo italiano degli anni '60 diceva che doveva essere di 12 volte (...), gli amministratori delegati 'top' guadagnano 649 volte quello che guadagna un loro operaio...'

Maggio 2023; Giuseppe Argirò (a dx) riceve il riconoscimento 'Manager Utilities 2022 del settore Energia'

Maggio 2023; Giuseppe Argirò (a dx) riceve il riconoscimento 'Manager Utilities 2022 del settore Energia'

Nel nuovo bando, pubblicato ieri da Finaosta, per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Cva, il compenso per l'amministratore delegato della società partecipata è composto da una componente fissa di 320 mila euro, un'indennità straordinaria di 80 mila euro "inserita in funzione della durata annuale del mandato" e una "componente variabile: 25% componente fissa, esclusa l'Indennità straordinaria". Ciò porta il compenso a una totale di circa 400.000 euro.

Come evidenziato nei mesi scorsi da diverse audizioni in Quarta commissione consiliare regionale e su più note stampa, all'attuale amministratore unico di Cva, Giuseppe Argirò, è stato contestato da diverse forze ed esponenti politici (di minoranza ma anche di maggioranza) di aver aumentato il proprio compenso da 50.000 a 300.000 euro annui. 

Nel corso di un'audizione in Quarta commissione consiliare regionale 'Sviluppo economico' presieduta da Roberto Rosaire (Uv), il 28 novembre 2024, l'au della Compagnia Valdostana delle Acque-CVA così spiegava i propri emolumenti: "Io sono costato all'azienda, e ci tengo a dire costo aziendale e non emolumenti e stipendi perché, come sapete, gli stipendi e gli emolumenti hanno tutta una serie di oneri riflessi, io sono costato all'azienda in 40 mesi 737.971 euro che fa un costo medio aziendale per anno di fatto (essendo 40 mesi manca la conclusione del quarto anno) di 221 mila euro. Gli oneri previdenziale, associati a questo costo aziendale, sono di 124.760 euro nel medesimo periodo, che portano a un imponibile di 613 mila euro, che fanno un lordo mensile di 15.330 euro. Considerate le mie aliquote di imposta, mi hanno calcolato che il netto di fatto ricevuto corrisponde a 9.198 euro complessivi di netto mensile che ho ricevuto".

E poi: "Un operaio di CVA guadagna 2.300 euro circa netti al mese, il che significa che io ho un emolumento, in termini di rapporto netto, tra il mio netto e quello di un operaio, che è di quattro volte. In Italia in tutte le società di capitali il rapporto medio tra gli amministratori e gli operai è di nove volte (...) Olivetti, l'imprenditore progressista del capitalismo italiano degli anni '60 - quindi non con la finanziarizzazione dell'economia di oggi, diceva che doveva essere di 12 volte. Non lo dico io, lo ha detto la giornalista Gabanelli (in diverse trasmissioni tv e su canali social ndr), gli amministratori delegati 'top' in Italia -  sempre fonte Gabanelli - guadagnano 649 volte quello che guadagna un loro operaio...io sono a quattro volte...".

Poco prima Argirò aveva precisato ai consiglieri commissari che "quando mi sedevo a fianco di colleghi, mi vergognavo per il mio emolumento rispetto al tipo di azienda che abbiamo messo insieme e ai risultati che otteniamo, mi vergognavo perché i miei omologhi delle aziende che sono meno performanti, meno importanti, guadagnano molto più di me".

A dimostrazione della 'scarsità' del proprio compenso rispetto ai risultati ottenuti, Argirò in Commissione aveva portato i numeri: "I ricavi consolidati medi di CVA dal 2016 al 2022 sono pari a 929,5 milioni di euro; nel 2023 un miliardo 657,9 milioni di euro con un aumento del 78,4% rispetto alla media dei sette anni precedenti. Il margine operativo lordo consolidato nella media era 166 milioni di euro, nel 2023 è stato di 289 milioni di euro, con un aumento rispetto alla media degli ultimi sette anni del 74%. Il risultato ante imposte era pari a 112 milioni di euro di media, nel 2023 è stato 219 milioni con un aumento del 94,2%. L'utile netto consolidato era nella media dei sette anni precedenti, 84 milioni di euro; nel 2023 è stato 159,7 milioni di euro con un aumento dell'89,2%. Il patrimonio netto contabile aveva una media di 831 milioni; ora è un miliardo e 146 milioni, con un aumento del 37%". 

 

pa.ga.