Attualità - 05 luglio 2022, 10:55

Chiesa Ortodossa Italiana, 'uno sguardo autenticamente cristiano al Mondo e alla Fede'

La redazione de Laprimalinea.it ha raggiunto e intervistato, in esclusiva, il Metropolita d'Italia Filippo Ortenzi

Chiesa Ortodossa Italiana, 'uno sguardo autenticamente cristiano al Mondo e alla Fede'

Nell'anniversario della fondazione della Chiesa Ortodossa Italiana, Laprimalinea.it ha dialogato, senza censure né pregiudizi, con l'uomo che da anni opera, al di là delle molteplici attività di volontariato solidale, per sensibilizzare l'opinione pubblica italiana sui tradizionali valori cristiani. Ne è scaturita un'intervista 'trasparente' che pubblichiamo integralmente.

Paolo Fabris (Laprimalinea.it): Metropolita Ortenzi, cosa può dirci delle motivazioni che hanno portato alla nascita di questa esperienza?

Filippo OrtenziLa Chiesa Ortodossa Italiana nasce dalla necessità di un gruppo di cristiani italiani, da un lato, di riscoprire la fede cristiana originale, quella apostolica, la Retta Fede (Ortodossia) e dall’altro di costituire una Chiesa Nazionale.

PF: In che cosa si differenzia la Chiesa Ortodossa Italiana-Coi dalle altre realtà ortodosse italiane e dalla Chiesa cattolica?

FOLa Chiesa Ortodossa Italiana si differenzia dalle altre chiese ortodosse presenti in Italia perché non è una chiesa straniera che offre assistenza spirituale ai propri fedeli fuori dalla loro Patria, come quelle russa, greca, rumena, serba ecc., ma una chiesa nazionale italiana, occidentale e italofona e, pertanto, ha poco da spartire con i gruppi, animati da vescovi vacantes, che spesso usano nomi esotici (quasi la metà si richiamano tutti a chiese che si autodefiniscono ucraine, per il resto si qualificano come siro-antiochene, caldee, antico-orientali, siromalabaresi ecc., ovviamente all’insaputa delle Chiese dalle quali veicolano i nomi) che cercano fedeli in Italia, talvolta proponendosi come chiese greco-ortodosse di lingua italiana.

PF: Che rapporti ha la Coi con le altre realtà ortodosse mondiali e con associazioni quali Rotary, rosacroce e massoneria?

FOLa Chiesa Ortodossa Italiana è capofila della più grande comunione di chiese ortodosse autocefale del mondo, l’Unione Internazionale delle Chiese Ortodosse Autocefale-Uicoa, le quali nel rispetto dei canoni dei Concili Apostolici riconoscono il vescovo ortodosso di Roma, ed io sono l’unico e solo vescovo ortodosso di Roma dopo lo scisma del 1054, quale loro 'primus inter pares'. Se non per numero di fedeli (la Chiesa Ortodossa Russa da sola ha più fedeli di tutte le altre messe insieme), per il numero di Chiese (oltre 20) l’U.I.C.O.A. è la più numerosa e diffusa comunione di Chiese Ortodosse del mondo, con numerosi fedeli, soprattutto in Brasile e nell’Africa Sud Occidentale, dove questa estate a Brazzaville (Repubblica del Congo) si terrà il I Concilio Africano. Riguardo a strutture quali il Rotary, Rosa+Croce o Massoneria, non essendo associazioni strettamente religiose non abbiamo rapporti strutturati ed ufficiali. Purtuttavia molti nostri fedeli, compresi membri del clero, provengono da esperienze rosacrociane o massoniche. Il nostro Presidente del Tribunale Nazionale Ecclesiastico ha svolto dagli anni Novanta relazioni, di tipo culturale, spirituale e teologico, sul Cristianesimo orientale, in molte logge di tutta Europa. Noi offriamo assistenza spirituale a tutti e non discriminiamo nessuno. Abbiamo quali interlocutori decine di ordini cavallereschi anche della celebre “Pietas Pellicani” di Adeodato Mancini e, pertanto, anche i massoni cristiani, che la Chiesa Cattolica ha interdetto dalle proprie fila, possono frequentare le nostre Chiese dove saranno accolti come fratelli.

PF: Ci sono chiese di serie A e di serie B?

FODa un punto di vista strettamente religioso possiamo definire di serie A le Chiese che, come la Chiesa Ortodossa Italiana, sono rimaste fedeli alla cristianità primitiva ed apostolica, quella delle prime comunità successive alla morte di Gesù. Alla spiritualità siriaca delle origini, ai primi sette Concili Ecumenici e hanno mantenuto la Retta Fede, senza deviazioni né innovazioni dogmatiche e di serie B le altre. Tra queste ultime, a parte alcune devianze teologiche (filioque, infallibilità del Papa, dottrina delle indulgenze, ecc.) le Chiese Vetero Cattoliche e Anglicane sono quelle che hanno maggiori assonanze teologiche rispetto all’Ortodossia mentre altre, come le Chiese Protestanti si sono allontanate di molto dal cristianesimo originario. Vi sono poi diverse realtà religiose come Testimoni di Geova,  avventisti e mormoni che molte Chiese dubitano sia corretto anche il solo definire cristiane.

PF: Da dove deriva la continuità apostolica della chiesa ortodossa italiana? 

FOPurtroppo dal 1054 ad oggi è mancata  una continuità ininterrotta della presenza ortodossa in Italia. Nel sud della Penisola, fino alla caduta di Costantinopoli le comunità italo-greche della Sicilia, della Calabria e della Puglia seguivano la tradizione greco-ortodossa. Le comunità etniche greco-albanesi del meridione (arbëreshë) fino alla controriforma dipendevano dal Patriarcato bulgaro di Ohrid (Macedonia) e nel nord Italia vi sono state due Chiese Ortodosse Autocefale: la Metropolia di Ravenna e il Patriarcato di Aquileia. Nei secoli però i vari Stati presenti in Italia, su pressione della Chiesa Cattolica, hanno estirpato, con politiche persecutorie e inquisitorie, l’ortodossia italiana che è rinata soltanto nella seconda metà del secolo passato grazie all’impulso e all’azione di tre figure fondamentali: i vescovi Antonio De Rosso, Evloghios e  Adeodato Mancini, di venerata memoria, quest’ultimo glorificato l’hanno scorso a Manta (CN) quale Venerabile (santo monaco) dalla nostra Chiesa.

La Chiesa Ortodossa Italiana è stata fondata, nel giugno 2014 da persone che provenivano dall’esperienza ortodossa di De Rosso a Roma, come me ed alcuni altri, e di Mancini a Torino (come Doglione e Giusio), o alcune altre, cercando di proporsi come progetto di riunificazione della varie realtà ortodosse italiane autocefale: progetto fortunatamente riuscito, ponendo sotto una sola ed unica Chiesa Ortodossa Italiana ben sette o otto realtà ed organizzazioni ecclesiali preesistenti.

PF: Come è strutturata la Coi?

FOLa Chiesa Ortodossa Italiana è strutturata gerarchicamente da: Arcivescovo Metropolita, Santo Sinodo, Consiglio Nazionale Ecclesiastico e Tribunale Nazionale Ecclesiastico. A livello territoriale è suddivisa in nove diocesi (Torino, Saluzzo - Seborga, Nizza - Monaco e Ventimiglia, Ravenna, Roma, Napoli, Bari, Mercurion e Siracusa) e un Esarcato per le Comunità di lingua rumena (abbiamo un migliaio di rumeni fedeli della nostra Chiesa) con diffusione territoriale, oltre che in Italia, nella Svizzera Italiana, a Malta, nel Principato di Monaco, a Nizza e in Corsica).

Dalle diocesi dipendono le Parrocchie, dirette da un sacerdote con luogo di culto e Missioni (diretta da un presbitero o diacono o altro membro del clero) e, dove non abbiamo chierici, opera la Fraternità Ortodossa come gruppo di apostolato e preghiera. Dalla nostra Chiesa dipendono inoltre alcune strutture accademiche per la formazione del Clero, quali l’Accademia Ortodossa San Nicodemo l’Aghiorita (per diventare Diaconi - Liturgia Pastorale o Procuratori Giudiziali presso i nostri Tribunali Ecclesiastici - Diritto Canonico) e l’Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo (per il sacerdozio: Storia, Teologia e Spiritualità Ortodossa; Esorcismo, rivolto soltanto ai membri del Clero ed Esicasmo, aperto a tutti i fedeli).

Dalla nostra Chiesa dipendono anche strutture caritative come l’Opera Ortodossa Mensa dei Poveri e la Confraternita del Buon Samaritano; confraternite religiose di ispirazione cavalleresca ed altre associazioni che hanno chiesto di porsi sotto l’omoforio e la guida spirituale della nostra Chiesa. Vi sono poi alcuni ordini di monaci eremiti che aderiscono alla nostra Chiesa, il maggiore dei quali è l'Ordine di Sant'Antonio - Monaci Antoniani, ma vi sono anche monaci templari della Pietà del Pellicano, gabrieliti e della Fraternità delle Sentinelle della Speranza.

PF: Programmi per il futuro?

FOSperiamo, quanto prima, di poter procedere alla glorificazione di personalità che sono, già da prima della pandemia, all’esame del Tribunale Nazionale Ecclesiastico e del Santo Sinodo, quali: Ugo Bassi (quale Venerabile ed Etnomartire, sacerdote barnabita, patriota e garibaldino assassinato nel 1849 a Bologna dalla reazione clericale austro-ungarica); Pio da Pietrelcina (Venerabile, che il clero della nostra diocesi barese ha chiesto di poter essere oggetto di venerazione anche da parte dei fedeli della nostra Chiesa) e la principessa Alice di Battenberg (Venerabile, mamma di Filippo di Edimburgo, fondatrice di una congregazione di monache ortodosse e giusta tra le nazioni, la cui postulazione è stata avanzata da alti dirigenti della Croce Rossa Italiana). A questi si è aggiunto, ma il processo è appena iniziato e dovrà essere vagliato dal Tribunale Nazionale Ecclesiastico, anche il nome di Salvo D’Acquisto, il cui eroico gesto ne fa un martire cristiano, promosso dal dott. Daniele Scalise e vari esponenti dell’Arma dei Carabinieri in quiescenza.

 

PF: Il video prodotto dall’UNISAG sull esicasmo ha ottenuto più di settemila visualizzazioni ed ha prodotto dibattiti intensi ed anche molti maldestri imitatori. Che interesse suscita la spiritualità ortodossa con le sue peculiarità nella realtà sociale italiana?

FO: In quest’epoca di crisi della spiritualità tradizionale centinaia di migliaia di nostri connazionali hanno subito la fascinazione esotica delle dottrine orientali, dalla meditazione buddista allo yoga induista. La causa di questa fascinazione è dovuta al fatto che  il cristianesimo occidentale è essenzialmente exoterico. Al contrario nell'ortodossia è presente una dimensione mistica ed esoterica, un significato nascosto da apprezzare con la propria esperienza diretta, che potrebbe offrire  risposte di senso e di valore a tante anime smarrite senza che le stesse le vadano a cercare fuori dal cristianesimo. Seppure, oggettivamente,  vi siano alcune forme di convergenza tra le tecniche meditative proprie del buddismo, del jainismo, del Taoismo e dell’induismo, ma soprattutto del tantrismo bengalese, e quelle contemplative esicaste, esiste una differenza spirituale fondamentale.

Mentre per i seguaci delle religioni asiatiche il fine è raggiungere lo stato di Nirvana la dottrina e pratica ascetica esicasta ha una finalità completamente diversa. La meditazione cristiana o preghiera del cuore o esicasmo ha quale meta la theosis, ossia l’unità con Dio, la “divinizzazione” già ben codificata dalla Patristica orientale, che è l’aspirazione finale di tutti i fedeli ortodossi. A chi fosse interessato consiglio di seguire la lezione di esicasmo che si può trovare gratuitamente sul canale youtube UNISAG o leggere i Racconti di un Pellegrino russo, che oggi viene apprezzato sempre più anche da ambienti lontani dall’ortodossia. Per ulteriori informazioni si può contattare l’UNISAG (Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo) che, qualora i richiedenti siano numerosi, non esclude di poter effettuare nuove lezioni utilizzando la piattaforma zoom (email università:  unisangiov.crisostomo@gmail.com). 

La nostra Chiesa ha la fortuna di avere quale docente uno scrittore, sociologo e teologo, nonché uno dei massimi conoscitori delle tecniche psicofisiche esicaste quale è il professor Giusio, saggista, teologo, docente di storia del Cristianesimo orientale e Presidente del Tribunale Nazionale Ecclesiastico, collaboratore del Venerabile Padre Adeodato Mancini per più di vent’anni e membro del Santo Sinodo della nostra Chiesa.

Paolo Fabris

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