"Ieri è caduta un’altra fetta di Cervino, proprio dove la via normale traversa sotto la Testa del Leone per andare a prendere la cresta. Ci fossero stati degli alpinisti sulla linea del distacco (c’erano, ma per fortuna erano fuori tiro) avremmo avuto la seconda tragedia dell’anno, segno dei tempi, giudizio di Dio, ritratto dell’ignavia, eccetera eccetera), invece la frana è scesa senza fare vittime, dunque è già acqua passata".
Così su Facebook un post di Enrico Camanni, scrittore, giornalista e alpinista torinese a commento della notizia (che nemmeno dovrebbe far notizia, almeno nell'ambiente alpinistico) del corposo distacco di ieri. E dire che anche gli alpinisti della domenica sanno che dalla cresta del Leone i sassi cadono da sempre "eppure quelli del Cervino sapevano e quelli della Marmolada no - sottolinea Camanni - i tredici alpinisti evacuati in elicottero dopo il crollo erano avvertiti che la cresta del Leone era pericolosa, tanto che le guide avevano sospeso le scalate da due settimane, ma a differenza di quei disgraziati di un mese fa non subiranno la lapidazione collettiva".
Questo per lo scalatore piemontese "dimostra quanto sia malata l’informazione che si nutre di sangue, sgomento ed emotività ignorando le ragioni profonde, come non importasse conoscere, figuriamoci capire, ma bastasse urlare. Alla ricerca del vero abbiamo sostituito la tragedia, la commedia, la riduzione teatrale della realtà, perché chi sa la verità è complice ('anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti' cantava De André), invece lo spettatore assiste, magari si commuove, ma è esonerato da ogni responsabilità. Si accendono le luci e la rappresentazione svanisce".
E intanto il sindaco di Saint-Gervais, il 68enne Jean-Marc Peillex, già protagonista in passato di iniziative eclatanti contro gli 'assalitori del Monte Bianco', ha stabilito che chi vorrà scalare la vetta più alta d'Europa dal suo comprensorio dovrà versare una cauzione da 15 mila euro, di cui 10 mila euro pari "al costo medio dei soccorsi" e 5 mila euro per "le spese di sepoltura della vittima".
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