Politica - 12 agosto 2022, 13:40

Spunta una lettera, 'è Paolo Contoz il candidato migliore per gli autonomisti valdostani'

I sottoscrittori del documento invitano a chiedersi 'una volta per tutte' se il concetto di Autonomia sia un bene astratto o concreto

Spunta una lettera, 'è Paolo Contoz il candidato migliore per gli autonomisti valdostani'

Da alcuni giorni circola negli ambienti politici autonomisti valdostani una lettera, sottoscritta da un gruppo di amici dell'imprenditore di Nus Paolo Contoz (nella foto), che invita a prendere in considerazione l'ipotesi di una sua candidatura in vista delle elezioni Politiche del 25 settembre.

"Un fantasma si aggira per la Valle d’Aosta -inizia la lettera parafrasando nientemeno che l'attacco del 'Manifesto' di Karl Marx - travestito da nobile centrodestra e invece concepito dalla mente di politicanti di mestiere pieni di rancore e senza scrupoli, da pugili suonati e giovani trombati. Un fantasma che sta aggregando i transfughi, gli impresentabili, gli insoddisfatti, il cui attaccamento alla poltrona si appalesa oggi per quello che era ieri: pura convenienza, bieco opportunismo contrabbandati per fede politica. Quello stesso opportunismo che adesso a qualcuno ha fatto cambiare allegramente bandiera".

Il testo prosegue sostenendo che "il passato glorioso della Valle d’Aosta non conta per questa gente; per loro conta il futuro, il loro, naturalmente. Vogliono il potere, soltanto il potere, è questo il loro progetto politico. Dall’altro lato c’è quello che potremmo definire l’esercito della ‘indifferenziata’. Indifferenziata come la politica degli snob animati da finti ideali, l’ultima deriva di un motore di libertà spento da tempo, l’ultima luce di una stella rossa morta da anni che ancora manda un tremolio prima di spegnersi nel buio del compromesso e del pragmatismo. E intorno, continua il fuoco di copertura dei demolitori della nostra Autonomia. I Cinque Stelle sostengono che l’Autonomia è anacronistica ma non ci dicono perché. E dunque viva il centralismo anche per loro! Viva i ministeri romani, con la loro elefantiaca burocrazia, con la loro stanca abitudine quotidiana a fare il meno possibile per le realtà di montagna".

I sottoscrittori della lettera invitano a chiedersi "una volta per tutte" se il concetto di Autonomia "è un bene in sé e può concepirsi solo in astratto o è uno strumento che deve declinarsi in concreto, da uomini e in mezzo agli uomini che lo devono usare e con cui devono fare i conti.  Possiamo parlare di Autonomia regionale se i politici regionali prendono ordini da Roma? Amiche autonomiste, amici autonomisti, se questa gente non viene fermata, se non riusciremo a contrapporre a questo pericoloso magma una forza autenticamente valdostana, il nostro futuro ripeterà questo squallido presente".

Gli amici di Contoz si rivolgono dunque "agli autonomisti e a tutti quelli che hanno veramente a cuore le nostre sorti. Facciamo vincere tutto ciò che ci unisce contro quello che ci potrebbe dividere, avendo la consapevolezza che ciò che ci unisce è la forza di un ideale, e ciò che ci divide sono le nostre umane debolezze. Creiamo una grande massa critica autenticamente valdostana. Incontriamoci, parliamo, discutiamo. E’ giunto il momento di mostrare a noi stessi che  possiamo unirci e lottare, che è falsa e strumentale l’affermazione che siamo incapaci di stare insieme, di condividere, di unificare il nostro sentire. Presentiamoci ai nostri concittadini usando lo stesso linguaggio, facciamo  loro  capire che siamo  mossi dagli stessi ideali e che siamo indirizzati verso la stessa meta. Solo così potremo essere credibili, convincenti, e vincenti. Facciamo capire a tutti e prima a noi stessi che lo Statuto della nostra Regione, questo Statuto e non un altro, può essere interamente attuato, che la politica regionale, la nostra, e il  governo regionale, il nostro,  avranno il coraggio, il senno e la forza  di  portare  al  Parlamento nazionale le nostre istanze e che non cederemo neanche se trovassimo davanti a noi  un muro".

E infine, la proposta: "Portiamo a Roma un autentico, genuino valdostano e grande autonomista. Portiamo a Roma uno di noi, uno a cui piace stare in mezzo alle persone per ascoltare i loro problemi, uno che non è mai salito in cattedra, ma che ha dimostrato, oltre alle sue indiscusse capacità imprenditoriali, quanto ama la Valle d'Aosta. Uno che sicuramente non va a Roma per interessi personali, ma finalmente uno che, non con le parole ma con i fatti, scenderebbe nella capitale d'Italia esclusivamente per il bene dei valdostani e della Valle d'Aosta. Portiamo a Roma e sosteniamo nella campagna elettorale l'imprenditore di Nus Paolo Contoz. Noi sottoscrittori siamo convinti che in questo particolare momento politico-istituzionale sia il personaggio giusto per la nostra amata Valle d'Aosta".

red. laprimalinea.it

SU