Editoriale - 07 settembre 2022, 22:50

Candidati alle Camere, fate qualcosa contro il boom della criminalità giovanile

Candidati alle Camere, fate qualcosa contro il boom della criminalità giovanile

Due giovani aostani sono stati recentemente posti agli arresti domiciliari per aver aggredito diverse persone a scopo di rapina e/o mero sfoggio di violenza. Stessa sorte è toccata a un altro ragazzo poco più che ventenne, residente a Pont-St-Martin, presunto autore di lesioni (anche con armi bianche) e atti di vandalismo ripetuti.

Cito questi tre per necessità di brevità ma non si tratta di casi isolati: nel capoluogo e più in generale in tutta la Valle sussiste una vera e propria 'emergenza baby gang' o meglio un aumento della criminalità giovanile la cui portata - tranne sporadici, singoli casi riportati da volenterosi cronisti - rimane per lo più, e per ora, sommersa. Per non parlare, anzi parliamone pure, degli episodi di violenza o tentata violenza sessuale che quest'estate hanno caratterizzato l'aspetto forse peggiore (togliamo il 'forse') di questa ondata di violenza under 20 che sta preoccupando le Forze dell'ordine ma anche tanti insegnanti e professionisti socio-sanitari, soprattutto psicologi.

Non sembra, però, preoccupare più di tanto le liste impegnate nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento italiano, che ci chiamano al voto (andiamoci, a votare) domenica 25 settembre. Nei programmi dei candidati dei diversi schieramenti non ho letto (e se mi è sfuggito chiedo scusa ora per allora) nessun riferimento a tali gravi e urgenti problematiche, se non accenni generali al clima di incertezza di questo, appunto incerto, periodo. Ma una buona scusa per non averne scritto nei programmi e non parlarne nei comizi ce l'hanno anche, le forze politiche: come ho detto sopra, questo drammatico fenomeno rimane sotto traccia, non è stato ancora catalogato come 'pandemia sociale' anche se poliziotti e carabinieri che quotidianamente devono confrontarsi con le bande di adolescenti che scorrazzano nei quartieri di Aosta, soprattutto quelli più popolari - 'Cogne' in testa e ci mancherebbe - così come nei paesi a maggiore depressione economico-occupazionale, soprattutto in bassa Valle, ne conoscono benissimo contorni e vastità.

Anticipo qui in due righe quella che presto potrebbe diventare una seria notizia di cronaca e che può valere come esempio per tutti: nel quartiere Cogne di Aosta si sono formate almeno tre bande di ragazzi stranieri (con l'inserimento di alcuni italiani) capaci di seminare paura e violenza tanto da essere stati emarginati dai loro stessi connazionali adulti, che fino ad oggi avevano sempre protetto gli elementi più giovani e fragili (e per questo più potenzialmente a 'rischio criminale') delle loro comunità.

Questo cambiamento nei rapporti interni tra gli stranieri residenti non può e non deve passare inosservato perché foriero quasi sicuramente di un'escalation di cose ancora peggiori. 

Ma la gente in uniforme può intervenire quando il braccio si è levato e ha già colpito, non prima. Il codice penale non contempla prevenzione, solo pene e condanne per cose già accadute. Dunque il compito di agire a monte del problema spetta ai legislatori o meglio alle forze istituzionali civili, agli apparati amministrativi di controllo e monitoraggio. In una parola: alla Politica.

Adesso che lo sapete, che il problema della criminalità giovanile in Valle è un problema reale e in crescita (lasciatemi fingere di essere io quello che vi ha informato, un po' di sciocca ironia per stemperare la cupezza dell'argomento), cari candidati e candidate alle elezioni Politiche del 25 settembre, spendete qualche parola o meglio scendete in prima linea e proponete qualcosa di concreto per arginare il boom delle baby-gang e soprattutto per fare in modo che a quelle purtroppo già esistenti non se ne aggiungano altre. Analizzarne le cause per poi intervenire su quelle sarebbe bello ma il tempo per studi approfonditi non c'è, gli studi verranno dopo, ora occorre agire con provvedimenti diretti. In che modo? Quali? A voi le risposte: se avete la pretesa di essere le 'persone giuste' per andare a Roma, dimostrate intanto di esserlo per i nostri bistrattati quartieri.

patrizio gabetti

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