Un viaggio attraverso la vita, dalla nascita alla morte, quello dell'AIPaS: dalla benedizione della statua "Le donne custodiscono in grembo il mondo", esposta nella chiesa di San Marcello al Corso a Roma (maggio 2022) allo stare accanto a chi soffre, "Accogliere la fragilità ,abbracciare la solitudine" sino al 'fine vita', affrontando un tema molto delicato quale l'eutanasia "Non sei solo mi prendo cura di te". Don Isidoro Mercuri Giovinazzo ci conduce ora al XXXVII Convegno AIPaS "Le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove" che si terrà nella terra del Santo Patrono d'Italia San Francesco d'Assisi, da lunedì 10 ottobre a giovedì 13 ottobre prossimi.
I Frati di Assisi su assisiofm.org hanno organizzato una conferenza stampa di presentazione delle celebrazioni in onore di San Francesco patrono d'Italia, che avranno quest’anno un carattere inedito. Innovando la tradizione infatti, per il pellegrinaggio sul luogo del Transito e il gesto dell’offerta dell’olio presso la Tomba di San Francesco non è stata coinvolta una singola regione, ma la Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere una partecipazione che si faccia gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia: Istituzioni civili e militari, operatori sanitari, famiglie, mondo del volontariato e della scuola, realtà caritative ed ecclesiali. Il 4 ottobre sarà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad accendere la “Lampada Votiva dei Comuni d’Italia” a nome di tutto il popolo italiano.
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XXXVII Convegno Nazionale AIPaS
A cura di Don Isidoro Mercuri Giovinazzo
"Il titolo del nostro convegno annuale 'Le cose di prima sono passate ne sono nate di nuove: ospedale parrocchia e territorio in dialogo sinodale per chi soffre', ci incoraggia nell’alimentare la speranza che è in noi, ci indirizza nel rischiarare ciò che di più tenebroso abbiamo sperimentato nel passato.
Questa speranza escatologica va oltre la paura del soffrire, della malattia e della morte, di quel gelido timore che alberga nel cuore di ciascuno e ci immobilizza.
Il tiepido raggio di luce, rappresentato in locandina, sullo sfondo dell’immagine scelta come logo di quest’anno, vuole esprimere con un linguaggio figurato un disgelo interiore, un barlume che dissipa le tenebre, un calore che restituisca movimento, che ci aiuti a superare ciò che fa male, che tormenta e intorpidisce l’anima. Sono le opacità della nostra vita, ciò che non riusciamo a veder bene e controllare. La paura del limite, di perdere le nostre sicurezze, le abitudini, le persone alle quali vogliamo bene, genera incertezza.
Essere credenti significa pertanto testimoniare la speranza che è in noi, nella certezza di ottenere quelle meravigliose grazie che chiediamo a Dio con collettivo impegno cristiano, con ciò che stiamo realizzando nel momento presente, nel tempo in cui viviamo, nei luoghi che siamo chiamati ad abitare, per far nascere cose nuove e sante, per un domani migliore.
Moltmann, un teologo tedesco, ci ricorda che: 'La speranza sostiene e fa avanzare la fede, la speranza è anche la forza che mette in azione e sospinge il pensiero della fede, la sua riflessione sulla natura umana, sulla storia e sulla società, essa apre una prospettiva di futuro che ricomprende ogni cosa, anche la morte; essa può ricondurre in quella prospettiva anche le limitate speranze di rinnovamento della nostra vita, orientandole'.
La presenza di Dio illumina, riempie e completa ogni cosa, ne restituisce significato. A livello umano occorre innestare alla sapienza acquisita dalla storia l’audacia della novità, dell’impegno, del coraggio e della costanza.
Accanto al Padre e al Figlio troviamo l’albero della vita, il movimento d’amore dello Spirito Santo, mai stanco di germogliare, che guarisce nazioni e popoli conducendo alla salvezza. La presenza di Dio rende nuova ogni cosa e sospinge alla virtù.
Coltivare questa speranza sinodale con tenacia, cogliendo i segni dei tempi, ci permetterà di mettere a fuoco i futuri obiettivi della Pastorale della Salute, nel pieno desiderio di realizzarli. Il Signore vuol far nuove tutte le cose, ma non senza il nostro aiuto. Auguro a ciascuno un fruttuoso ministero, per questo nuovo anno pastorale 2023.
Ogni bene nel Signore!"
Don Isidoro
Presidente Nazionale AIPaS
Don Isidoro Mercuri Giovinazzo è un sacerdote aostano che a fianco dell’attività pastorale pone viva attenzione per le problematiche della vita e per quella che si potrebbe definire una sorta di ‘morale dell’esistenza’ illuminata dalla Fede e dalla Parola del Signore. Tra i diversi incarichi ricoperti, don Isidoro attualmente è parroco a San Giorgio di Pollein e a Santa Colomba di Charvensod; membro nonché segretario del consiglio presbiterale della diocesi; membro del Consiglio pastorale della diocesi e del collegio del consultori della diocesi; direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute; assistente religioso presso l' azienda ospedaliera valdostana e socio dell’ Associazione Italiana di Pastorale; vicario foraneo della Diocesi (Zona 2); segretario del Consiglio Presbiterale della diocesi di Aosta; presidente nazionale dell’Associazione italiana di Pastorale Sanitaria e vicepresidente nazionale del Forum delle Associazioni sociosanitarie. Ed ancora, è membro della Consulta delle regioni Piemonte e Valle d’ Aosta di pastorale sanitaria e del direttivo del forum nazionale delle Associazioni Socio Sanitarie.
Don Isidoro Mercuri è apprezzato conferenziere e tra gli organizzatori di convegni che trattano diverse questioni etiche sulla salute; è formatore per diversi enti ed Associazioni sanitarie in merito ai temi della malattia e della morte.
I suoi interventi sono pubblicati su diverse testate nazionali e locali tra cui Famiglia Cristiana, Avvenire, La Vallée Notizie, il Corriere della Valle e LAPRIMALINEA.IT.
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In fondo scaricabile la locandina del programma dettagliato del XXXVII Convegno Aipas ad Assisi-10-13 ottobre prossimi
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