Politica - 10 settembre 2022, 12:26

Elezioni Politiche, Ianni e Leray 'Pci fondatore e baluardo dell'Autonomia'

Davide Ianni e Giovanni Leray

Davide Ianni e Giovanni Leray

Per la seconda volta dopo le elezioni comunali ad Aosta nel 2020, il Partito comunista italiano si presenta alle elezioni in Valle con il proprio 'vecchio' simbolo e lo fa per le Politiche del 25 settembre prossimo. "Le comunali sono state l'inizio di un percorso di consolidamento del partito in tutta la regione - ha detto Fabrizio Spadini, responsabile dell'organizzazione per Piemonte e Valle d'Aosta del Pci, durante l'incontro con la stampa di presentazione delle candidature di Davide Ianni alla Camera e Giovanni Leray al Senato. Per Spadini, sono "due candidati preparati e nuovi". Il Pci in Valle si appresta all'apertura di una seconda sezione, in bassa Valle, intitolata ad Ernesto Che Guevara, dopo la Domenico Losurdo di Aosta, che segue anche l'alta Valle.
"Dal 2019, abbiamo proposto a tutte le altre forze di sinistra di federarsi - ha spiegato Spadini -  mantenendo la propria autonomia. L'abbiamo richiesta anche prima di queste elezioni politiche".  Il programma si riassume in quattro parole: più Stato, meno mercato. E per quanto riguarda l'autonomia valdostana "è una battaglia che il Partito comunista italiano ha sempre portato avanti", è intervenuto Francesco Statti, segretario regionale del Pci, ricordando che "il ruolo del Pci nell'Assemblea costituente, poi quello del deputato Ruggero Millet che nel 1976 "aderì al gruppo del Pci alla Camera e con il suo lavoro portò alle norme di attuazione dello statuto del 1978". Statti ha concluso: "A me risulta che i partiti di destra sono nazionalisti più che localisti. Antonio Gramsci fu tra i primi a prendere a cuore le esigenze delle regioni".

"Sono per lo status quo, la Valle d'Aosta deve mantenere l'autonomia - sostiene Ianni - Vogliamo difendere l'attuale stato delle cose". A Roma? "Si porteranno avanti gli interessi della Valle d'Aosta". Leray condivide: "Il Pci ha una visione generale. Rappresentiamo una regione, è normale che dovremo portare a Roma anche gli interessi della Valle d'Aosta. L'identità valdostana e linguistica, la difesa dei piccoli centri di alta montagna per evitare lo spopolamento, vanno difesi. Abbiamo a cuore di difendere il territorio che andiamo a rappresentare".      

red.laprimalinea.it

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