Economia - 18 novembre 2022, 07:00

I corvi dell'economia volano ovunque, 'ma la ripresa è iniziata'

I corvi dell'economia volano ovunque, 'ma la ripresa è iniziata'

Come sempre accade alla fine di una stagione, periodo molto importante per l’economia della Valle d’Aosta, si tirano le somme. Televisioni, media, bar... non hanno lesinato giudizi e impressioni; non sempre accompagnati da positività, a volte confusi, a volte contrastanti ma da buoni italiani, tuttologi, si è sentito e letto di tutto.

Per fortuna, il rapporto congiunturale della Banca d’Italia sui primi nove mesi dell’economia della Valle d’Aosta ha fatto chiarezza e messo tutti d’accordo.

La Banca d’Italia ha sentenziato che a partire dalla seconda metà del 2021 la nostra economia è in crescita e non solo il comparto turistico come era prevedibile ma tutti i comparti.

La forte domanda interna, non inferiore a quella estera ha mantenuta elevata l’attività industriale. La nostra regione gode di buoni reparti di specializzazione e questo ha favorito la crescita dell’esportazione, la programmazione degli investimenti delle aziende valdostane è stata ridimensionata ma senza portare a negatività.

Per quanto riguarda il turismo, il comparto più importante per l’economia della nostra regione, è stato significativamente favorito dalla liberazione allo spostamento e i turisti stranieri sono tornati a farci visita con numeri importanti anche se inferiori ai livelli prepandemici ma equilibrati dal turismo interno.

Gli incentivi pubblici hanno anche favorito la ripresa del mondo dell’edilizia, sia per il privato che per il pubblico.

Il quadro congiunturale in miglioramento ha permesso una maggiore redditività e liquidità per le aziende. I conti correnti sono ampiamente cresciuti.

I finanziamenti al settore produttivo hanno favorito le aziende più grandi mentre il credito alle aziende più piccole si è lievemente contratto. I prestiti nel settore edilizio e al terziario hanno contribuito ad una marcata flessione che invece non è stata tale per le imprese manifatturiere e per il comparto energetico.

La qualità del credito è stata sostanzialmente stabile.

Gli strumenti di integrazione salariale si sono progressivamente ridotti e i livelli occupazionali sono tornati alla normalità come nel periodo antecedente al Covid.

La crescita economica ha poi favorito la spesa per i consumi. I forti rincari del costo delle bollette per l’energia e le difficoltà di approvvigionamento, mitigati nel periodo estivo, si sono, nell’ultimo periodo, negativamente riversati sulle aspettative della produttività. Sono forti le preoccupazioni per l’imminente periodo invernale, dove il comparto degli impianti di risalita e innevamento programmato, fondamentale per tutti i settori economici, dovrà far fronte ad aumenti vertiginosi.

La riduzione dei profitti creerà poi pressioni sull’industria e sull’edilizia e non solo, anche l’incertezza sulle normative dei benefici fiscali contribuiranno a stati d’animo molto pesanti. Per l’imminente futuro il quadro delle aspettative non è roseo anche se mitigato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

moreno rossin

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