Il teatro popolare in patois è tornato dopo i duri mesi della pandemia e dagli spalti e dalle poltrone del cineteatro Giacosa sono scrosciati gli applausi e sono risuonate le risate, mercoledì 23 novembre, per la 'prima' sold out della 52esima edizione seguita dalle repliche fino a domenica 27, tutte ampiamente partecipate dal pubblico.
Il nuovo direttore dello Charaban, Michel Celesia, ha impostato la programmazione delle pièces su temi attualissimi: l'utilizzo dei social, della tecnologia e poi la crisi politica valdostana (e nazionale) nonché le restrizioni causate dalla pandemia. Tanta comicità, anche, a intervallare le rappresentazioni, con le scenette di Celesia e Manuel Baravex in perfetto stile 'Ale&Franz' con rimandi al trio di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Lo spettacolo 'Gina'di Paola Vuyet racconta gli eccessi dei 'rapporti' tra gli esseri umani e l'utilizzo degli elettrodomestici di tutti i giorni: Gina (Paola) e Arthur (Celesia) sono i protagonisti di un'esilarante parodia della quotidianità domestica, spalleggiati da Elena Martinetto in versione 'Alexa'.
Dopo l'intermezzo musicale di Maura Susanna e Katia Perret, va in scena 'Le Generachon Tsandzon', di Giorgio Celesia e Paola Vuyet, che mette una di fronte all'altra due generazioni: una famiglia tipica degli anni '70 e una dei nostri giorni alle prese con le tecnologie social, i rider, le vendite online.
Pausa musicale con Frederic Avoyer, Michel Juglair, Mattia Berger, Matteo Fonte e Pierre André Avoyer, ed è poi la volta dell'ultima pièce: Euna Conta de Méliye di Pon de Pera, libero adattamento di Mile Danna di uno sceneggiato per la tv. Risate e battimani si sprecano.