Il 27 ottobre scorso al tribunale di Perugia si svolse un'udienza su un ricorso presentato dal Comitato Libera Coscienza, coordinato da Alessandra Ghisla, contro il ministero della Salute e contro la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie-CCEPS. Oggetto del contendere: la sospensione dal servizio di un medico non vaccinato.
"Alle corpose e documentate deduzioni del Comitato, l'Avvocatura di Stato rispose con memorie difensive labili e inconcludenti", afferma Ghisla. Il giudice rinviò l'udienza al 24 novembre. Il 31 ottobre il neo governo Meloni emise d'urgenza il decreto di reintegro dei professionisti sanitari non vaccinati a far data dall'1 novembre e a novembre decise il commissariamento della CCEPS.
Nel brano qui pubblicato di un'audio-intervista (la cui versione integrale sarà pubblicata il 16 dicembre prossimo), Ghisla spiega le ragioni del suo convincimento secondo cui "il Governo, sulla scorta di come sarebbe potuto finire quel processo e quindi per evitare il rischio di un precedente giurisprudenziale, non poteva far altro che anticipare il reintegro dei sanitari prima del 24 novembre. Ecco perché sosteniamo che si tratta di un reintegro 'politico'".
QUI SOTTO IL BRANO DELL'AUDIO-INTERVISTA AD ALESSANDRA GHISLA IN MERITO AL REINTEGRO 'POLITICO' DEI SANITARI NON VACCINATI